Lucifer

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Sto andando a lavorare con mia sorella Chloe, e mi ha detto che lavoreremo anche con uno che si chiama Lucifer, dice che l'aiuta con ogni caso di omicidio. <<Ciao Chole, chi è quell* dietro di te?>> chiese uno. "Piacere T/n, sono il fratello/la sorella di Chloe." "Piacere Lucifer" e ci stringiamo la mano. <<Ora che vi siete presentati, possiamo andare a lavorare oppure lascerete fare a me?>> chiese Chloe. "Si ora arriviamo haha",diciamo all'unismo io e Lucifer. Nel frattempo che stavamo lavorando Lucifer ci stava provando con me, e io lasciavo perdere, e a un certo punto mi dice: senti, facciamo una scommessa, se risolvo il caso prima di te, usciremo a cena, e se vinci tu, ti lascerò in pace, e abbiamo tempo 5 giorni. Ionon sono un* che si tira indietro e quindi accettai. Lavorai al caso giorno e notte, ma avevo poche prove, quasi niente, e il tempo stava per scadere. Sono arrivata a lavoro, e Lucifer si presenta nel mio laboratorio, << Ei, a che ora ti passò a prendere stasera?>> mi chiese con divertito. "Come, non è possibile, hai già risolto il caso? Sono passati solo 2 giorni voglio vedere tutto, io non ci credo". Mi fece vedere tutto, e mi ripete la domanda che mi fece prima e gli risposi che per le 20.00 andava bene. Verso le 18 andai a casa per preparami, mi sono fatta aiutare da mia sorella perché stavo andando in crisi non sapendo cosa mettermi. Ho appena finito, giusto in tempo perché sento il campanello suonare, scendo, saluto Chloe ed esco di casa. <<Entra pure in macchina, non mordo mica, e comunque sei davvero bellissim*>> Entro in macchina e lo ringraziai per il complimento. Siamo arrivati a un ristorante si Los Angeles, era davvero bello. L:"Cosa mi racconti di te?"
T/n: " Niente che ti possa interessare"
L: "Cosa ti fa pensare che tu non possa interessarmi?"
T/n: " Un po' tutto i miei appuntamenti, insomma mi facevano questa domanda per poi passare subito al sodo, ma io rifiutai sempre".
L: " Invece a me tu potresti interessare seriamente, non sono cosi mostruoso, poi se volevo farlo facilmente pagavo una prostituta, oppure andavo per locali e non qui con te". A quelle parole mi misi a ridere, " scusami, spero potrai perdonarmi per aver fatto l'acida". <<Ti perdono solo se accetti di uscire di nuovo con me>> mi disse ridendo. Io accettai, infondo era simpatico. Arriva il conto e pagò lui, anche se stavo insistendo parecchio di pagarlo io, usciamo e mi riaccompagnò a casa. Lo salutai e gli dissi che prossima volta pagavo io. Scesi dalla macchina ed entrai a casa, mi misi a letto con un sorriso stampato in faccia sapendo che serate come questa, ce ne sarebbero state altre.


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