Klaus Michaelson❤

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Erano passate settimane dal nostro ultimo litigio, questo non era come gli altri, stavolta abbiamo entrambi esagerato. Andai in bagno, riempo la vasca e ci metto sali e tutto il resto, mi spoiai ed entrai, controllai il telefono, ma niente, nessuna chiamata e nessun messaggio. Misi della musica e iniziai a bere il calice di vino che mi ero preparata, era iniziata una canzone, la nostra canzone, quella racchiudeva ogni nostro singolo momento insieme, ad un tratto udì qualcuno cantarla che stava pian piano per entrare, mi spaventai ma qualcosa mi diceva che non dovevo, e infatti non ce n'era bisogno. La porta del bagno si spalancò, ed era lui, mi risollevava il fatto che non era un rapinatore o chissà cosa, ma rattristata per il fatto che non sapevo cosa volesse, magari voleva rompere, poteva aver trovato un'altra, in quell'istante ho pensato di tutto e il suo silenzio non mi aiutava affatto.
<<Vedo che stai bene>>
<<Apparentemente>>. Risposi bevendo un sorso dal calice.
<<Dimmi che non vuoi lasciarmi, o che non mi hai tradito, non ce la farei a sopportarlo, non sono neanche riuscita a stare senza di te per 2 settimane>>
<<Stai scherzando spero, te non hai la minima idea di quanto ti amo e dell'effetto che mi fai ogni volta, e sentire che tu pensi questo di me mi fa male, davvero>>.
Esco dalla vasca e metto un un'accaparramento e gli andai incontro, lui era seduto seduto e lo abbracciai, un'abbraccio sincero, pieno di amore e di emozioni.
<<Io non ti accuso di niente, quello che ho detto adesso l'ho pensato perché so che te meriti di meglio di me, insomma sono stata una stronza e sono insopportabile e ho un carattere di merda>>
Mi baciò, mi prese in braccio e mi appoggiò al muro per poi guardarmi dritto negli occhi.
<<Abbiamo parlato fin troppo, quindi ora sta zitta>>.
Usciamo dal bagno e andiamo in camera, mi tolsi l'accappatoio e lui più che togliersi i vestiti se li strappò. Mi fece stendere sul letto mi spalancò le gambe e iniziò a leccarmela e io affondai le mie mani tra i suoi capelli, poi salì sempre più su facendomi dei succhiotti sul seno e sul collo. Ribaltai le situazioni, ora ero io sopra di lui, gli feci dei piccoli morsi su tutto il corpo, scesi sempre più giù e lentamente lo misi in bocca, mi prese per i capelli e mi fece andare più in profonda e più veloce. Mi staccai per poi sussurargli all'orecchio "ora tocca a te". Mi afferrò a se ed entrò tutto a d un colpo lasciandomi scappare un gemito, quando mi era mancato, ma non solo lui, ma anche la sensazione di sentirmi sua, essere lì con lui a fare l'amore e sentirci completi, l'unica che sente che non sparirà mai.

IreneFerraro8 spero ti piaccia.

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