Mark Sloan e Jackson Avery

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E come giorno della mia fantastica vita mi dirigo a lavoro. Sto in un magnifico reparto, lo stesso dove il mio ragazzo, Mark mi ha tradito. Che bello, ogni volta che vado a li, mi viene in mente solo quello, e non mi concentro molto e questo non va affatto bene.  <<Ei, Terra chiama T/n, ci sei?>>  <<Si, scusa Jackson.>>  <<Tutto bene? Nell'ultimo periodo ti vedo molto distratta.>>  <<Definisci bene, da quando lui mi ha tradita mi sono sentita malissimo, ma sono anche una stupida ad averlo perdonato, perché così mi sento ancora peggio, io ci metto tutto, tutto e lui niente. Stanotte non ne neanche rientrato e mi ha rifilato una scusa sul lavoro, e io ho anche chiesto e indovina un po', non era vero.>> 
  <<Senti, se vuoi questa sera puoi venire da me, sai per fare due chiacchere e per avere dell'ottima compagnia.>> 
<<Va bene, magari potrebbe farmi bene un po' di compagnia.>>  Continuai a lavorare, stavolta mi stavo impegnando, e ho anche finito qualche minuto prima, quindi sono andata a chiacchierare con Jo e Arizona, fino a che non potevo andarmene a casa. Una volta arrivata, andai in camera per prendermi i vestiti e mi feci una doccia. Dopo aver finito le ultme cose mi misi in macchina e andai  da Jackson.  Parcheggiai la macchina e vidi che mi stava aspettando dalla finestra, quindi non c'era bisogno  di suonare il campanello.
<<Ciao Jackson.>>    <<Ciao T/n, vieni entra.>>  Wow, casa sua era veramente bella. Ancora non ci credo di aver accettato, ma tanto non avevo nulla da fare e sicuramente mark non sarebbe tornato anche stasera.  <<Che buon odore, che cosa hai fatto di buono?>>   <<Ho fatto la pasta al ragù, ma tanto non sarà mai buono e speciale quanto il tuo.>>   <<Ora lo scopriremo, ma sono sicura che sarai stato bravissimo.>> Che bello, aveva già cucinato, non mi ricordo l'ultima volta che Mark abbia cucinato per me, o per lo meno che ci abbia provato.  Lo aiutai a preparare la tavola e ci sedemmo a mangiare.  <<Sai, credo di aver trovato un degno rivale, è buonissima.>>  <<Sul serio? Non è che lo dici per farmi contento?>>
<<Lo giuro su tutto il ragù che preparava mia nonna quando andavo da lei.>>  <<Allora se la metti così ne sono veramente lusingato.>>
<<Ei aspetta, li lavo io i piatti, e il minimo, e se vuoi puoi asciugarli.>>    <<Ho scelta?>>   <<No.>>    <<Lo sai che sei veramente bella quando sorridi>> mi disse spostandomi  i capelli, lasciando scoperta solo una parte del collo.  <<Ma io sorrido sempre.>>  <<Non è vero, quelli che fai sono finti perché devi nascondere il fatto che stai con uno che non ti merita. Come faccio a riconoscerli? Be' riconoscerei lontano un miglio il sorriso che mi ha fottuto dalla prima volta>> disse sussurandomelo all'orecchio.  Mi girai verso di lui senza dire nulla, anche se ci stavamo  dicendo tutto con uno sguardo, ed ecco che ad un tratto mi baciò.  Mi prese in bracio e mi sposto sul divano, senza neanche staccarci per un secondo.  Sentivo le sue mani vagare sul mio corpo e  il suo sguardo bruciare su esso.  <<Sei bella cazzo, e se stessi con me te lo ricorderei in ogni momento della giornata.>>  <<Allora iniziamo da questo>> dissi levandomi la maglietta e baciandolo. Mi sposto mettendomi sotto di lui e mi levó i pantaloni lasciandomi in intimo e poi fecelo stesso con i suoi. Iniziò ad assaporare ogni centimetro del mio corpo e poi con le mani mi accarezzò i fianchi e lentamente mi sfilò le mutande con una lentezza al quanto eccitante, come se il tempo si fermasse, infondo non c'era fretta, avevamo a disposizione tutta la notte. Ed ecco che arrivò al punto debole di ogni donna, mi mise due dita dentro e con la lingua fece dei movimenti circolari. Mi sembrava di essere in paradiso in quel momento,  ma al posto dell'arpa cme sottofondo c'erano i gemiti di piacere.
<<Sto per venire.>>  <<Per quanto mi piacerebbe assaporarti piccola, devi aspettare, ora arriva il pezzo forte>> disse levando le dita da dento di me.  Si alzò e si mise sopra di me, con una spinta entrò in me, lasciandomi sfuggire un gemito, andò piano, avevo capito, per lui non si trattava di sesso, ma di fare l'amore, cosa che con Mark era tutto diverso, con lui non si trattava di assaporare ogni secondo, ma di solo sesso e ultimamente neanche quello. Ecco che entrambi eravamo al lapice del piacere, si mise accanto a me e io mi accoccolai a lui.
Tutto ad un tratto mi squillo il telefono, era Mark.  <<Cosa vuoi?>>  <<Dove sei? Come mai non sei a casa?>>   <<Non t'interessa.>>
<<Invece si, quindi dimmelo o chiamo la polizia.>>   <<Se ti può interessare sono da Jackson, e si da il caso che hai chiamato giusto in tempo perché abbiamo appena finito di fare sesso.>>  <<Come hai potuto? Io sono rientrato a casa a farti una solpresa e te vai a scoparti lui?>>
<<E tu dove cazzo eri quando io mi facevo il culo per far funzionare il nostro rapporto, a cucinare e a fare cose a destra e a manca? Te lo ricordo io, eri a scopare con altre donne. Ma toglimi una curiosità, mi stai richiamando perché non hai nessuna da cui andare e hai pensato che siccometi ho perdonato una volta l'avrei fatto ancora?>>   <<Non fare così.>>  <<Oh si, ora mi comporto come non ho fatto prima, e un'ultima cosa, prendi tutta la tua roba e vattene da casa mia, quando ritorno, non voglio vederti, e non vedere nulla di tuo, perché altrimenti butto tutto>> dissi per poi riangancciare il telefono.  <<Quindi ora siamo solo noi due?>> mi chiese.  <<Si, solo noi.>>

Ecco a te meredittogrey, spero ti piaccia.

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