Lip Gallagher ❤

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Mi sono appena svegliata in un letto non mio, non mi ricordo cosa è successo ieri sera, mi ricordo solo che mi sono sbronzata tantissimo e poi nulla. Cerco di svegliarmi un un'attimo, e vedo uno uscire dal bagno che era in camera. <<Chi sei?>> gli chiesi. <<Strano che tu non te li ricorda, ieri hai urlato solo quello. Ma siccome non ti ricorderai niente, ti rinfresco la memoria, mi chiamo Lip, Lip Gallagher>> disse lui ridendo. <<Ti credi simpatico? Be' non è divertente, ero ubriaca, quindi non montarti la testa>> gli risposi vestendomi e prendendo le mie robe. <<Uh, acida, mi piace>> disse mordendosi il labbro. Io non ci feci caso, e me ne andai da quella casa. Presi la mia moto, ma non partiva, c'era qualcosa che non andava, non ci volevo credere, insomma cos'altro poteva accadere? <<Ti si è rotta la moto? Vuoi un passaggio?>> disse Lip. Ogni tanto devo imparare a stare zitta. <<Se non sei uno che si intende di moto, te ne puoi anche andare>> gli risposi. <<Sei fortunata che lavoro in officina e mi occupo di moto, quindi credo che non me ne andrò. E per caricare la moto, chiamo un mio amico che ha un furgoncino>> disse lui. Lui chiama uno di nome Kev, arriva e carica la moto, io sono salita in macchina con Lip, mentre Kev era dietro che ci seguiva. Siamo arrivati in officina, siccome era il giorno di pausa per lui, un'altro si era occupato della mia moto, gli stavo per dare il mio numero così che mi chiamasse per andare a prendere la moto, ma si intromise Lip dicendo di chiamare lui. <<Ti va di andare a prendere una birra?>> mi chiese. <<Si dai, perché no>> risposi meno acida. Nel frattempo che eravamo in macchina ci siamo messi a parlare, e lui mi chiese di dove ero, e io gli risposi che ero del South Side di Chicago, e lui mi disse che anche lui abitava lì. Arriviamo all'Alibi, un bar di quella zona, e lo conosco perché ci vengo ogni tanto. Prendiamo una birra, e rincominciamo a parlare, e nel frattempo lo chiamano al telefono, era l'officina, gli hanno detto che avevano aggiustato la moto e che potevamo andare a prenderla. Arriviamo, prendo la moto, e chiedo quanto veniva il tutto, e il tipo mi aveva detto che ci aveva già pensato Lip. Mi girai verso di lui, lo ringraziai e usciamo dall'officina. <<Senti, ti va di salire a casa, magari posso offrirti qualcosa, in fondo sono stata un po' stronza, ed è il minimo che possa fare dopo quello che hai fatto>> gli dissi leggermente imbarazzata. <<Certamente, ti seguo con la macchina, se ti va bene>>rispose lui. Partiamo e dopo 5 minuti siamo arrivati a casa, lo faccio entrare in casa, lui mi disse che non abitava molto distante, forse potevamo esserci già visti, ma non saprei. Gli chiesi cosa voleva mangiare, e lui mi disse che era uguale e che per lui andava bene. Abbiamo mangiato della pizza e bevuto un po' di vino, finito di mangiare mi aiutò a sparecchiare, stavo lavando i piatti, e nel frattempo Lip era dietro di me, mi spostò i capelli da un lato e iniziò a baciarmi il collo, e io iniziai a ansimare. Chiedo il rubinetto e mi giro verso di lui, e mi baciò, mi lasciai andare completamente, mi prese in braccio e io gli strinsi le gambe attorno ai sui fianchi. Mi appoggiò nel tavolo, ma continuavamo a baciarci e ci togliamo i vesti a vicenda, ormai la passione era troppa per fermarsi. Mi fece stendere, e mi tolse le mutandine lentamente, poi iniziò a leccare la mia intimità e poi mi mise 3 dita dentro, iniziai ad ansimare sempre più forte. Smise, mi prese per i capelli e mi mise con la pancia sopra il tavolo, e mi disse: ti faccio tremare le gambe peggio di eri sera. Inutile dire che stavo per venire solo per questa frase. Si  mise a spingere, e io lo provocai per vedere la sua reazione, e infatti lui mi prese e si mise sul divano. Mi fece sedere su di lui e io lo misi dentro di me e iniziai a muovermi, mentre lui mi leccava i capezzoli. Si alzò con me in braccio e mi fece sdraiare, e con la mano mi prese i polsi e me li mise sopra la testa ed iniziò a spingere veramente molto forte. Dopo un po' venimmo entrambi, e li gli dissi che se voleva poteva rimanere a dormire, e che poteva andarsene quando voleva. Lui mi rispose che per quanto fosse stato bello, lui doveva ritornare a casa, e che se il  destino voleva ci saremmo rivisti, e se ne andò. Chissà, magari sarà destino, chissà se ci rivedremo.

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