Giorno 24: Stazione di polizia

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Alla fine il padre di Finn aveva ceduto.

Aveva voluto credere a suo figlio.

Aveva voluto credere ai messaggi.

Aveva voluto credere a quella che apparentemente era una ragazza che si faceva chiamare Nora da Finn.

Padre e figlio erano seduti intorno a un tavolo insieme al detective Betsy Riggins e al suo compagno Ralph Anderson - agenti che il padre di Finn conosceva bene, erano stati i primi ad essere trasferiti nel distretto che gli era stato assegnato più di sei anni fa.

"Per me è una gran cazzata." Disse il detective Anderson stufo di esser stato sottratto ancora una volta dal suo divano nel giorno in cui gli era stato concesso il riposo.

Finn alzò lo sguardo dal cellulare.

Gli lanciò un occhiata annoiata dalla continua ripetizione della frase - era probabilmente la quinta volta che lo diceva da quando aveva letto tutti i massaggi.

La gamba del corvino tremava nervosamente, tamburellando sul pavimento.

"Stai fermo. Non devi preoccuparti." Gli disse il padre, poggiando una mano sul suo ginocchio.

"Possiamo fare in fretta? Oggi è il mio giorno libero, vorrei passarlo a casa a rilassarmi."

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