Giorno 46: Processo

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Erano tutti seduti sulle panchine nell'aula.

Eric davanti, nella sua cattedra, dove erano poggiati diversi fogli di carta.

Tutti gli altri dietro di lui.

C'era anche Al.

Seduto vicino al suo avvocato, Debbie Rich, nella cattedra davanti diverse file di panchine sul lato opposto a quelle dove era seduta Maxine.

Aveva la testa rivolta verso di lei.

La guardava.

Duramente.

Maxine era seduta vicino Finn.

Gli stingeva forte la mano.

La stritolava.

Per la paura.

Affondava la testa nella spalla del corvino.

Perché non voleva guardare.

Aveva paura di incontrare lo sguardo del padre.

Finn intanto guardava davanti a sé.

Gli occhi di quell'uomo, anche se non stavano guardando lui, lo avevano messo in soggezione.

In imbarazzo.

Eric si girò verso i ragazzi.

Aveva notato cosa stava facendo il padre di Maxine.

E si girò per verificare che fosse tutto apposto.

Appena vide i ragazzi sul suo volto si estese un sorriso malinconico.

Triste.

Senza allegria.

Sospirò, ritornando a guardare i posti riservati alla giuria.

Pochi minuti dopo entrò il giudice, Olivia Brown, e i civili che avevano il compito di giudicare l'imputato.

Da quel momento il processo ebbe inizio.

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