"E... prima di entrare in quella casa, cosa facevi, Maxine?" Domandò il ragazzo, sorridendo pronunciando il nome della rossa.
"Dici in ospedale?"
"No, prima. Cosa facevi quando... quando ancora ci scrivevamo col telefono?"
L'espressione di Maxine cambiò totalmente.
Prima occhi verdi lucenti.
Poi spenti.
Prima un sorriso largo.
Poi neanche l'ombra.
Prima delle piccole fossette.
Poi sparite.
Prima dolce.
Poi cupa.
"Io... io non voglio parlarne." Disse la ragazza balbettando leggermente le flebili parole scandite.
"Perché?"
"Non voglio."
"Puoi spiegarmi il perché?"
"Perché è brutto!" Quasi urlò. "Non voglio ricordare!"
Poi ancora occhi tetri e lucidi.
"Ehi, non urlare." Le strinse la mano destra. "Prova almeno a raccontarmelo."
"No!"
"Te lo chiedo per favore..."
Scosse forte la testa.
Lasciando cadere la prima lacrima.
Fredda.
La secondo.
Gelida.
La terza.
Glaciale.
La quarta.
Polare.
La quinta.
Senza vita, un po' come lei.
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Gizem / GerilimUn telefono caduto a terra. Un ragazzo che inviò un messaggio per sbaglio. Un procuratore distrettuale che alla fine cedette al figlio. Basterà a salvare una vita? capitoli corti シ {f.w.}