Giorno 30: Telecomando

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Era di nuovo davanti a quella porta.

Poteva riavvertire quel senso di curiosità.

Per un attimo ritornò al momento in cui vide per la prima volta Nora.

Quei capelli rossi.

Occhi verdi.

Bussò.

"Si?"

Entrò nella camera d'ospedale.

"Ciao!" Salutò Finn.

E dopo i vari convenevoli Finn si sedette su una sedia della stanza.

Quella vicino al letto con le lenzuola a pois azzurri, su cui era stesa Nora.

"Visto che oramai ci siamo visti di persona e... e quell'uomo è stato arrestato, perché non mi dici il tuo nome?"

"Non lo so..." Disse Nora, iniziando a guardare a terra.

"Perché non vuoi dirmelo?"

"Non... non ho voglia."

Il corvino sospirò.

"Va bene, non fa niente. Allora... hai voglia di raccontarmi cosa è successo, quando eri in quella casa?"

"No."

"Perché continui a farmi queste domande?" Continuò Nora. "Io ho deciso di non rispondere. Rosie ha detto che da ora posso decidere io quello che voglio fare!"

"Si, va bene. Capisco se non vuoi parlarne. Deve essere stato brutto. È così?"

"Si."

"Ma adesso cambiamo argomento. Di cosa ti va di parlare?"

"Non lo so..." Disse la rossa guardandosi attorno.

"Ah, puoi spiegarmi cos'è quella cosa?"

"Quale?"

Nora indicò un oggetto sopra il suo comodino.

Un telecomando.

Passarono il tempo così.

Tra spiegazioni.

Prove.

E compiti.

Alcuni non ancora compiuti.

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