Giorno 34: Moventi

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"Allora, Al? Le hai mai fatto del male?"

Scattò in piedi.

Con un'ira incontenibile.

Incontrollabile.

Irrefrenabile.

Al Rayes, con voce potente.

Rabbiosa.

Urlante confessò tutto.

"Si, le ho sempre fatto male." Iniziò. "Lei è solo una puttana egoista. Una troia che sa solo far soffrire le persone!"

La faccia gli era diventata rossa.

La giugulare si stava gonfiando.

Gli occhi gli stavano uscendo dalle orbite.

"Che cosa le ha fatto di così grave?"

"Rayes, non risponda!" Disse l'avvocato.

"No, io devo rispondere!" Affermò prima di spingere la donna, facendola quasi cadere dalla sedia.

"Quella stronza ha ucciso mia moglie! Ha ucciso l'unica persona che per me c'è sempre stata, che amavo davvero!" Le prime lacrime iniziarono a solcare le guance dell'uomo arrestato. "Sono stato giustificato a fare quello che ho fatto, quella bastarda se lo meritava!"

"Come ha ucciso sua moglie?" Domandò stranamente calmo Ralph Anderson.

Eric ammirava questa sua qualità.

"Ha avuto un infarto mentre partoriva quella bastarda. È colpa sua se mia moglie è morta!" Si risedette e poggiò la testa sul tavolo, iniziando a piangere.

"Non hai sbagliato Al, hai fatto bene, se lo meritava, la troia se lo meritava..." Si disse tra sé e sé, sotto lo sguardo scioccato del suo avvocato.

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