Giorno 37: Siediti

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"Devi raccontarmelo, non importa quanto sia brutto, devi dirmelo!" La implorò Finn.

Erano passati trenta minuti.

"Non voglio!"

La ragazza si alzò.

Talmente velocemente da far cadere la sedia.

Un rumore rimbombò nella sala interrogatori.

Piangendo.

Perdendo lacrime dagli occhi.

Finn la imitò.

"Perché vuoi tanto saperlo?" Chiese Maxine, sfiorando di poco l'urlo.

"Perché voglio saperlo? Perché voglio che quel figlio di puttana che ti ha fatto del male vada in prigione, o meglio ancora che venga condannato a morte!"

La rossa si calmò lievemente.

"Che cos'è prigione?"

"Un posto dove vanno i criminali, le persone cattive. Io voglio che quell'uomo vada lì. Se ci va non uscirà mai più, e non potrà mai più farti del male. Vuoi anche tu che vada lì, vero?"

"Si." Disse, finalmente, con un tono di voce più basso.

"Ecco. Per chiuderlo lì dentro per sempre tu devi raccontarmi tutto. Chi era, cosa ti faceva, quando e perché."

Maxine si morse il labbro inferiore.

Silenzio.

Silenzio.

E ancora silenzio.

"Maxine?" Le strinse le spalle con due mani.

"Devo?" Disse la ragazza con voce talmente bassa che quasi non si udì.

"Se vuoi giustizia, si."

La ragazza annuì.

Poco decisa.

"Dai, siediti."

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