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ARRIVANO


Alle tre del pomeriggio seguente Harry, Ron, io, Fred e George eravamo nell'orto fuori dall'enorme padiglione bianco, in attesa degli invitati

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Alle tre del pomeriggio seguente Harry, Ron, io, Fred e George eravamo nell'orto fuori dall'enorme padiglione bianco, in attesa degli invitati.

Io e Harry avevamo trangugiato una bella dose di Pozione Polisucco, prelevata dalla mia scorta personale. Il mio gemello era adesso la fotocopia di un giovane babbano coi capelli rossi del villaggio vicino, Ottery St. Catchpole, al quale Fred aveva sottratto dei capelli con un Incantesimo di Appello. Per me, invece, aveva fregato un lungo capello castano a Verity, la loro commessa ai Tiri Vispi. Era più alta e un po' più slanciata di me, il che mi consentì di indossare i tacchi senza sentirmi un Troll. Grazie al cielo aveva la mia stessa taglia, anche se era un po' più alta; avevo Trasfigurato il vestito che l'anno prima avevo usato per la cena di Natale di Lumacorno, facendolo diventare di un bel lilla pastello. Mi stava un po' più corto, ma nel complesso andava bene.

Il piano era presentare Harry come "il cugino Barny" e sperare che si confondesse nella moltitudine dei parenti Weasley; io avrei dovuto essere la sua ragazza, Helena.

Eravamo armati di piantine con la disposizione dei tavoli, per accompagnare gli invitati ai loro posti. Una schiera di camerieri in bianco era arrivata un'ora prima, insieme a una banda in divisa dorata, e si erano seduti tutti quanti sotto un albero poco lontano intenti a fumarsi la pipa. Dietro di noi, il tendone si apriva su file e file di fragili sedie dorate ai due lati di un lungo tappeto color porpora. Ai pali di sostegno erano intrecciati fiori bianchi e oro. Fred e George avevano fissato un enorme grappolo di palloncini anch'essi dorati sopra il punto preciso in cui Bill e Fleur sarebbero diventati marito e moglie.

Fuori, farfalle e api volavano pigre sull'erba e sulle siepi. «Quando mi sposo io» dichiarò Fred, strattonandosi il colletto del vestito «non voglio nessuna di queste assurdità. Potrete mettervi quello che volete, e infliggerò alla mamma un bell'Incantesimo Petrificus finché non sarà tutto finito. Che dici, Lyy- ehm, Helena, cara? In fondo, sarai la sposa...»

George fece una smorfia. «Mi pare che fossimo d'accordo sul fatto che tu dovessi sposare Barny»

«E' più probabile che ti ricresca l'orecchio...»

«Smettetela» risi.

«Non è andata così male stamattina, tutto sommato» osservò George con un mezzo sorriso «ha pianto un po' per l'assenza di Percy, ma chi lo voleva? Oh, cielo, preparatevi... ecco che arrivano»

Dal nulla, una alla volta, figure dai colori vivaci cominciarono ad apparire al limitare del cortile. Nel giro di pochi minuti, una processione prese a serpeggiare attraverso il giardino diretta al padiglione.

Fiori esotici e uccelli incantati fluttuavano sui cappelli delle streghe, sulle cravatte dei maghi brillavano gemme preziose; il chiacchiericcio eccitato divenne sempre più forte, soffocando il ronzio delle api man mano che la folla si avvicinava alla tenda. «Ottimo, me sembrato di vedere qualche cugina Veela» disse George, allungando il collo per guardare meglio «avranno bisogno che qualcuno gli spieghi le usanze inglesi, ci penso io...»

[2] 𝙒𝙞𝙩𝙝 𝙊𝙥𝙚𝙣 𝙈𝙞𝙣𝙙 » Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora