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HORCRUX


«Dovremmo andare da Silente» dissi, mentre ci sfilavamo il Mantello, nascosti dietro la statua alla cima delle scale che portavano nei sotterranei

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«Dovremmo andare da Silente» dissi, mentre ci sfilavamo il Mantello, nascosti dietro la statua alla cima delle scale che portavano nei sotterranei.

«Non c'è» disse Harry stancamente «è via. E sento che la Felicis si sta dissipando»

«Be', allora dovremmo aspettare il suo ritorno» sospirai, stanca «non posso credere che Silente non sia qui, dopo mesi ad insistere con quel ricordo...»

«È qui, invece» intervenne una voce alle nostre spalle «il professor Silente è tornato a scuola un'ora fa». Nick-Quasi-Senza-Testa veleggiava verso di noi, la testa ciondolante come al solito sulla gorgiera. «L'ho saputo dal Barone Sanguinario, che l'ha visto arrivare. Secondo il Barone è di buonumore, ma un po' stanco, naturalmente»

«Dov'è?» chiese Harry con urgenza.

«Oh, è su che geme e scuote catene sulla Torre di Astronomia, è uno dei suoi passatempi preferiti...»

«Non il Barone Sanguinario... Silente!» gli dissi spazientita.

«Oh... nel suo ufficio» replicò Nick «da quanto ha detto il Barone, aveva delle cose da fare prima di andare a letto...»

«Altroché» ribatté Harry, esaltato. Mi prese per un polso, si voltò di scatto e ripartì di gran carriera. Dopo qualche minuto diceva "bignè al caramello" al gargoyle di Silente, che si aprì sulla scala a chiocciola.

«Avanti» invitò il Preside quando Harry bussò. Dalla voce sembrava sfinito.

Harry aprì la porta, e lo precedetti all'interno. L'ufficio era sempre lo stesso, ma con cieli neri disseminati di stelle oltre le finestre. «Ragazzi» ci accolse Silente, sorpreso «a che cosa devo questo assai tardo piacere?»

«Signore... ce l'abbiamo. Abbiamo il ricordo di Lumacorno»

Harry prese la bottiglietta di vetro e la mostrò a Silente. Per qualche istante, il Preside la fissò, sbalordito. Poi il suo volto si distese in un gran sorriso. «E' una notizia straordinaria! Bravissimo, davvero! Sapevo che ce l'avresti fatta!»

«Sì, be', il professore è un po' ubriaco, temo» dissi, grattandomi la testa.

«Oh, non importa, mia cara» disse avvicinandosi. Prese dalle mani di Harry la bottiglia e andò all'armadietto dove teneva il Pensatoio. «E adesso» proseguì, posando il bacile di pietra sulla scrivania e vuotandovi dentro il contenuto della bottiglia «adesso, finalmente, vedremo. Ragazzi, presto...»

Ci chinammo obbedienti sul Pensatoio e sentimmo i piedi staccarsi dal pavimento. Cademmo nel buio e per la seconda volta atterrammo nell'ufficio di Lumacorno, molti anni prima. Era sempre lui, più giovane, con i capelli color paglia fitti e lucidi e i baffoni biondo zenzero; era comodamente seduto in poltrona, i piedi appoggiati a un puf di velluto. Con una mano reggeva un bicchiere di vino, con l'altra frugava in una scatola di ananas candito. E tra gli studenti seduti attorno a lui c'era Tom Riddle, l'anello nero e oro di Orvoloson che gli scintillava al dito. Silente atterrò accanto a noi proprio quando Riddle stava chiedendo: «Signore, è vero che la professoressa Gaiamens va in pensione?»

[2] 𝙒𝙞𝙩𝙝 𝙊𝙥𝙚𝙣 𝙈𝙞𝙣𝙙 » Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora