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LA POLTRONA PARLANTE


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«Tenete la bacchetta pronta, ragazzi» disse Silente.

«Ma signore, credevo che non fossimo autorizzati ad usare la magia fuori dalla scuola»

«In caso di attacco, Harry» rispose Silente «vi do il permesso di usare qualunque controincantesimo o controfattura vi venga in mente. Ma non credo che dovreste preoccuparvi di essere attaccati stanotte»

«Perché no?» chiesi, tirando fuori la bacchetta.

«Siete con me» si limitò a dire Silente «e questo basterà»

«Sì, effettivamente dopo aver visto il suo duello con Voldemort al Ministero, signore, non riesco a pensare ad un Mangiamorte con le palle abbastanza grosse da sfidarla» constatai, stringendomi nelle spalle.

«Ti ringrazio» disse allegro Silente, e di botto si fermò alla fine di Privet Drive «naturalmente non avete fatto l'esame di Materializzazione, vero?»

«No» rispose Harry «credevo che si dovessero avere diciassette anni»

«Vero» confermò Silente «quindi dovrete aggrapparvi ben stretti al mio braccio. Al sinistro, se non vi dispiace... come avete notato, il braccio della bacchetta al momento è un po' fragile». Afferrammo l'avambraccio che ci veniva offerto. «Molto bene. Andiamo»

Un attimo dopo, tutto diventò nero; mi sentii premere da tutte le parti e non riuscivo a respirare, come se fasce di ferro mi stringessero il petto. Le pupille mi vennero ricacciate nella testa, i timpani premuti più a fondo nel cranio, e poi...

Aprii gli occhi. Passarono alcuni secondi prima che mi rendessi conto che Privet Drive era sparita. Ci trovavamo in quella che sembrava la piazza deserta di un villaggio, al centro della quale c'erano un vecchio monumento ai caduti e alcune panchine. «Tutto a posto?» chiese Silente, scrutandoci preoccupato «Ci vuole un po' ad abituarsi»

«E' orribile» dissi, strofinandomi lo stomaco e pregando alla cena di non risalire.

«Sto bene» rispose Harry strofinandosi le orecchie «ma penso di preferire le scope»

Silente sorrise e si strinse un po' di più il mantello da viaggio attorno al collo. «Da questa parte»

Ci avviammo a passo rapido, superando una locanda vuota e alcune case. Secondo l'orologio della chiesa vicina, era quasi mezzanotte. «Allora dimmi, Harry» cominciò Silente «la cicatrice... ti fa male?»

Harry si portò istintivamente una mano alla fronte e si strofinò il segno a forma di saetta. «No» rispose «e mi stavo chiedendo come mai. Credevo che avrebbe bruciato di continuo, adesso che Voldemort sta ridiventando così potente»

[2] 𝙒𝙞𝙩𝙝 𝙊𝙥𝙚𝙣 𝙈𝙞𝙣𝙙 » Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora