[2] 𝙒𝙞𝙩𝙝 𝙊𝙥𝙚𝙣 𝙈𝙞𝙣𝙙 » Draco Malfoy

3.16

BUIO E LUCE

L'atrio era vasto, poco illuminato, arredato con sfarzo; uno splendido tappeto ricopriva gran parte del pavimento di pietra. Avevo braccia e gambe immobilizzate, e quando cercai di divincolarmi sentii che la presa su di me si rinsaldava.

La pesante porta di legno si aprì sul salotto. Un tavolo lungo e riccamente decorato occupava il centro della stanza; il normale mobilio era stato accostato alla bell'e meglio contro le pareti. L'unica luce veniva dal fuoco che ruggiva in un bel camino di marmo, sormontato da uno specchio con la cornice dorata.

Davanti ad esso, la figura spettrale di Voldemort mi fissava con fredda avidità. «Lydia Potter» disse quasi sussurrando, un malevolo sorriso sgradevole che si apriva sulla bocca sottile «eccoti, infine».

«Ti prego, Lys, svegliati presto...»

«Novità, Harry?»

«No, Hermione»

«Lys... sei sicura?»

«Sì. Ti fidi di me?»

«Più di chiunque altro al mondo» rispose subito Harry, senza la minima esitazione.

«Allora chiudi gli occhi, Harry, e cerca di sgombrare la mente».

«Prendi quella schifezza e vattene, o giuro che ti uccido!»

«Signor Potter, metti via immediatamente la bacchetta!»

«Non osare più avvicinarti a mia sorella, cazzo, hai capito?!»

«Avrei preferito che non rendessi ovvi i tuoi sentimenti verso di lui» disse fredda Narcissa Malfoy, fissandomi con i pallidi occhi azzurri «l'hai reso un bersaglio. Lo capisci, ragazzina, non è vero?»

Diedi uno strattone alle catene che mi tenevano inchiodata al sudicio muro. Avrei voluto strangolarla. Avrei voluto...

«Mi dispiace... mi... cazzo, ti prego, apri gli occhi... ti prego... è stata colpa mia... io... non volevo, Scricciolo... ti prego... torna da me...»

«Promettimelo»

Gli occhi grigi di Draco sembravano due pozzi colmi di argento fuso mentre mi afferrava per le spalle e mi scrollava con forza. Sembrava invecchiato di colpo di dieci anni.