CAPITOLO VENTITREESIMO

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《Eccomi, che ha combinato Charleen?》disse Christian appena arrivato.

《Ha creato una rissa, un gruppo di suoi coetanei ed a dato un pugno a sangue a un alunno.》

《Conosco mia sorella, non farebbe queste cose.》

《Ah, si? Ma le ha fatte.》

《Si, okay. La prendo, devo firmare qualcosa?》

《Qui.》indicò il vicepreside un registro dove leggevo i nomi delle persone sospese.

Firmò e ce ne andammo.

Quando uscimmo dall'uffico c'erano ragazze che bisbigliavano e che lo guardavano. Sentivo tipo "Oddio c'è Christian!","Guarda quant'è bello!","Non posso credere che è il fratello di Charleen!" E roba varia.

Poi quando uscimmo in cortile quello che dissero bisbigliando lo urlavano.

《Madonna che accollo che sono queste ragazze.》

《Non ne sei fiero? Ti ammirano.》

《Esco già con un'altra ragazza, cosa mi dovrebbe fregare delle altre?》

《Si, no, bho.》

《Vedi? Se tu hai già un impegno non puoi avere altri impegni. Comunque, da cosa è causata questa sospensione?》

《Ho mollato un destro a Michael.》

《Si può sapere il perché?》

《Facevano a botte lui e Charlie e allora io mi sono messa in mezzo e ho steso Michael.》

《Perché litigavano?》

《Che cos'è? Un interrogatorio?》

《Okay.》

Arrivammo a casa.

《Dai, goditi questi tre giorni di sospensione.》disse.

《Sono stanca. Vado in camera.》

《Ah, e tra un pò arriva Jive.》

《Non per fare la menefreghista, ma perché mi dovrebbe interessare?》

《Vi lascerò un pò da sole, così farete compagnia.》

《Beh, okay allora.》

Tornai a letto.

Perché Michael mi voleva ancora? È stato uno stronzo. Non l'avrei voluto mai più comunque.

Qualcuno mi chiamò. Era un numero sconosciuto, forse mi volevano fare qualche scherzo. Ma risposi lo stesso, volevo vedere che tipo di cretinata si inventavano.

《Pronto?》

《Ti ho vista oggi. È impossibile che Christian è tuo fratello. Siete così diversi. Tu sei cessa e lui è bello. Comunque sono felice che ti abbiano sospesa. Cosi ti levi dal cazzo per tre giorni, quelli che mi servono per avere Charston mio. Ma tu credi che lui ti ami? Ridicola. Si vede che quella che regge è una bugia. Ti sta mentendo. Ti sta usando. Appena tornerai a scuola lo vedrai, si, ma non nelle tue di braccia. Sarà così innamorato di me che sbaverà e cadrà ai miei piedi. In questi tre giorni che non ci sei, lui dimenticherà quello che avete passata in quel paio di mesi che stavate insieme, vi amavano o vi lasciavate. Ti dico che sarà più felice con me, e rimpiangerá di non avermi scelta prima. E ti ritroverai a subire tutti i dolori che tu in questi anni mi hai causato. Va a dormire in pace, spero per sempre.》

Era una voce femminile. Non sapevo chi, all'inizio pensavo fosse Vaniglie, ma non pensavo di avergli fatto nessuno torto. Nessuno, io non sono la tipa da fare queste cose. Forse si collegava un pò tutto. Quando mi ha detto "Tu stai bene e io sto una merda".

All'improvviso Christian entrò in stanza.

《Jive ha detto che non viene più, ha un impegno. Ti va se sto con te questo pomeriggio?》disse.

《Si, è da tanto che non stiamo noi due da soli, accomodati qui.》dissi indicando gli di sdraiarsi accanto a me.

《Senti Chris, se ti posso chiamare così fratello.》

《Osa pure. Che mi devi dire?》

《Ma tu non hai paura che Jive ti stia facendo le corna? Che lei ti stia tradendo e che si stia vedendoo con un'altro? Ma ti fidi di lei?》

《Si, la conosco da poco, ma mi fido. Se mi sono messo con lei significa che la amo e che c'è fiducia. Ma perchè mi chiedi queste cose?》

《Boh, sai, non so...》dissi pensierosa.

《Charlie? C'è qualcosa che non va con lui?》

《Boh, di lui mi fido, ma..》

《Sorellina, che ti ha fatto qualcosa? Riguarda il fatto della sospensione?》disse.

《No, è che qualcuno, ovvero qualcuna mi ha chiamata. Mi ha detto che questi tre giorni senza di me, Charlie sarà più facile da conquistare e allora quando tornerò non sarà mai più mio.》

《E allora? Tu ti deprimi per questo? Non devi credere a queste cretinate, sopratutto se non hanno il coraggio di dirtelo in faccia. E comunque, se fosse? Tu lo vuoi seriamente a Charlie? Allora tienitelo stretto. Fa in modo che non sia di nessun altro. E poi lui non è così scemo da cadere alle gambe della prima che passa. Combatti per quel che vuoi.》

Mi strinse la mano, mi baciò in fronte e mi abbracciò. Avevo il cuore che batteva all'impazzata. Non eravamo mai stati così io e Christian. Era così dolce, così lo abbracciai anche io, sorridendo.

NON SONO ALL'ALTEZZA [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora