CAPITOLO QUARTO

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Lo guardavo con disgusto. Il nostro sguardo si incrociò. Mi fece un occhiolino e inizio a camminar verso me.《Charleen, ma lo conosci?》

《No Nancie, andiamocene in classe.》 le presi il braccio e andammo in classe.

《Ecco, ma non tirarmi!》

《Sì, comunque chiamami Charlie.》

《Ma perchè?》

《Perché si.》

Arrivammo in classe, ci sedemmo e arrivò il professor Picard.《Buongiorno ragazzi.》

Tutti, come se fosse una cantilena, risposimo con voce già annoiata.《Buon giorno professor Picard.》

《Come rientro delle vacanze estive, noi faremo subito un tema sull'estate. Cominciate. Avete sessanta minuti.》

Non sapevo che scrivere. Era solo una semplice estate. Tutti incominciarono a scrivere come se fosse automatico, ma io ero ferma lì, a pensare su cosa buttare giù.

Cosi iniziai a scrivere una cosa come:
"A luglio partii per Barcellona. Arrivai li perchè in quel posto ci vivevano i parenti di mia madre. Mia madre è morta, tutto per colpa mia. Così io mi facevo raccontare da mia nonna com'era, cosa amava e che preferiva. Io di lei so poco. Era bionda, e i suoi occhi erano azzuri, e si chiamava Celine. Mia nonna disse che era una donna debole e che prima di me non aveva mai fatto nessun bambino. Ma Christian, chi era allora? Non me lo sono mai chiesta sul serio. Ma a me non importava molto, a me bastava che mi volesse molto bene. Ad agosto tornai qui a Lione, e poche settimane dopo Michael mi scrisse, diceva
-VUOI USCIRE CON ME OGGI?-
Accettai, e cosi mi recai nel posto desiderato. Li lo vidi, gli sorrisi, ma lui no, lui iniziò a dir...."

Al prof arrivò una lettera bianca. Eravamo tutti intenti a guardarla, nonostante il tempo fosse poco. Poi, lui, iniziò a parlare.

《Ragazzi, attenzione prego. Lui è il nuovo compagno. Charles Dominique.》entrò un ragazzo in classe. Allora era destino, io dovevo per forza incontrarlo. Ma perché io, siamo in sette miliardi in questo mondo, perché? Nancie mi diede una gomitata e mi guardò con faccia per dire tipo "Eccolo!".

《Capitols racconta al compagno cosa dovete fare. E fa che si accomodi al tuo fianco.》

Mi alzai e iniziai a parlare ad alta voce per fare sentire a tutta la classe.《Allora, dobbiamo scrivere un tema sulla nostra estate in sessanta minuti, quarantacinque.》Il prof poi mi fece cenno di sedermi e di continuare. Così tutti continuammo a scrivere nei nostri fogli. Vidi il ragazzo nuovo e come si chiama che non scriveva nulla. Scrisse solo una frase dove c'era scritto "La mia estate è stata come tutte le altre" e poi firmò con "C. Dominique".

Continuai il mio racconto.
"Lo vidi, gli sorrisi, ma lui no. Lui iniziò a dire cose tipo:
-Ti ho chiamato per dirti cose importanti. Tu sai che quest'estate non siamo andati daccordo e...
Dobbiamo finirla. Mi hai sentito? 'IO E TE' non esiste piu. Dimenticati di me. Addio.-
Ero cosi felice di vederlo e lui, mi lasciò."

Vidi C che sbirciava ogni tanto. Lui era tanto accomodato sulla sedia, non ha neanche provato ad impegnarsi. Neanche il primo giorno di scuola.
Suonò la campanella, consegnai in tutto circa tre pagine. Sarei andata malissimo.

Mi infastidiva tantissimo e, non riuscendo a trattenere la calma, inziai a bisbigliare cose terribili per allontanarlo da me.
A quel punto la professoressa di matematiche scientifiche ci sentì e iniziò a rimproverarci.

《Capitols, Dominique, silenzio per favore. Se è interessante, raccontate alla classe di cosa stavate parlando.》

Ero pronta a parlare, presi il fiato, ma Charlie intervenne prima di me.

《Niente prof! Non c'è niente da sapere.》era cosi sgarbato. Un vero e proprio barbaro. Poi mi guardò e mi sorrise. Mi girai verso Nancy, e lei mi fece l'occhiolino e mi disse che era tutto okay.

Un primo giorno di scuola terribile. Dovevo calmarmi, tanto sarei stata meglio un po' di giorni più tardi.
Poco dopo, qualcuno chiamò.

《Pronto?》

《Ciao Charleen, sono Charles.》riattaccai. Ma lui mi richiamò, non gli risposi, chiusi direttamente il telefono.

Iniziai a pensare a Charles, sul perché fosse entrato così direttamente nella mia vita. Ad un certo punto pensai che non sarebbe stato male, se lui fosse diventato mio amico.

NON SONO ALL'ALTEZZA [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora