CAPITOLO VENTIDUESIMO

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《Vedo sguardi, sento dediche e credo amore. Charston, Charleen, voi due avete qualcosa in comune?》disse il professore Poichetoi.

Eravamo seduti uno accanto all'altro, ci tenevamo la mano e sorridevamo tra noi. Evidente, no?

Suonò la campanella, ci dispiacemmo, dovevamo separarci perché lui aveva il corso di scienze e io quello di artistica.

《Ciao amore, ci vediamo dopo.》gli dissi abbracciandolo forte.

《Stammi bene principessa.》mi baciò e andò nella sua aula, ed io nella mia.

L'ora passò, ero a pezzi e morivo di sonno e di noia. Le ore scolastiche passarono e io corsi in cortile per riabbracciare Charlie. Vidi un gruppo posto a cerchio che urlava e tifava. Cercai di infilarmi e vidi Michael che si picchiava con Charlie.

《Charleen è mia! Capito Domini?》

《Tua? Prima la mandi all'ospedale e poi te la vai a riprendere? Ma non farmi ridere.》

《Okay, tra di noi ci sono stati dei malintesi, ci siamo un pò allontanati, ma io la rivoglio.》

《Non è una bambola usa e getta. È una persona se non lo capisci Calsburn. Schifo fai, schifo.》

《Si, ma so che dentro di lei c'è ancora qualcosa di me. Tu sei merda in confronto a me.》

《Merda? Chi ha scelto Charleen? Me!》

《Ha, non ti avrebbe scelto se non ti fossi intromesso. Brutto stronzo!》

Mi intromisi. Avevano i volti, soprattutto bocche e guance piene di sangue. Si davano pugni mortali.

《A chi hai detto stronzo? Prima mi mandi, come ha detto lui, in ospedale, e poi hai ancora le palle di farti vedere? Patetico.》

《Spostati Charleen, questa è roba da ragazzi! Tu sei solo una femminuccia.》

《Femminuccia?! Ma levati dal cazzo, che qui non ti vuole nessuno.》dissi.

Lo buttai a terra, abbracciai Charlie, e cercai di togliergli un po di sangue dalla faccia.

《Stai bene amore?》chiesi.

《Grazie per avermi protetto, grazie per essere soccorsa. Grazie principessa.》

《Di nulla, lo farei anche se tu fossi in un criterio di un vulcano, se ti trovassi in mezzo all'oceano. Lo farei, tutto per te.》

《Sei così premurosa, sei..》

Si senti una forte voce che arrivava verso la nostra parte. Era il vicepreside Corteiner.

《Si può spiegare cosa è accaduto qui? Lei signorino, che ci fa a terra? Secondo me, è stato il signorino Domini. Ho indovinato?》

《Professore..》

Interruppi Charlie.

《È colpa mia. Sono stata io a provocarlo. Ha iniziato a chiedermi perché ad assillarmi. Allora io stancata gli ho dato un pugno a sangue. Charlie ha provato a dissuadermi, ma io non l'ho ascoltato, poi l'ho abbracciato e per sbaglio gli ho messo del sangue sul viso accarezzandolo. È colpa mia.》dissi.

《Non me l'aspettavo da lei. Venga, andiamo nel mio ufficio.》

Mi gira verso Charlie.

《Ma amore..》disse.

《Non ti preoccupare, starò bene.》

Ci abbracciammo e seguii il vicepreside.

Arrivammo in ufficio, mi fece sedere e iniziò ad esaminarmi.

《Dunque, perché questa "Provocatura"?》

《Motivi personali.》

《Un pugno? A sangue?》

《Era accolloso. Volevo farlo smettere.》

《Qui serve un gran provvedimento. Non si può che lei continua così.》

Non risposi.

《Sospesa. Tre giorni.》disse. 《Chiamo il tuo tutore.》

《Pronto?》rispose Christian.

《Lui è il signor Chrastin?》disse Corteiner.

《Si pronuncia Christian.》dissi.

《Ah, si, quel che ho detto. Comunque, sua sorella ha avuto un comportamento in giusto nei confronti di un suo compagno, per provvedimenti, è stata sospesa per tre giorni. Dovrebbe arrivare e ritirarla dalla scuola.》

《Arrivo.》

NON SONO ALL'ALTEZZA [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora