NON SONO ALL'ALTEZZA [IN REVISIONE]

CAPITOLO SETTANTUNESIMO

All'improvviso sentii qualcosa nella mia stanza, ma rimasi in silenzio, con indifferenza.

《Ah, sei qui.》

《Oh, ciao Christian.》dissi sorpresa, togliendomi le cuffie.《Che ci fai qui, a quest'ora?》

《Sai, pensavo a te.》

《Come?》

Si buttò, e si sdraiò al mio fianco.

《Hai intenzione di partire?》

《Ti dispiacerebbe se io partissi?》chiesi come se fossi in colpa di un crimine.

《Mh.》si avvicinò a me e mi strinse la mano. Arrosii, lui cercava l'amore che meritava, ma che io non gli davo.
Mi sentivo male, in colpa. Era come ricevere un pugno, ero un'ingrata. Lui mi ha cresciuta, e Charlie mi ha tradito.
《All'inizio mi farebbe male, perché è strano vivere senza te, mi sono affezionato, ormai sei parte di me, escluso il fatto che sei mia sorella.》disse ridendo.

E da quel momento mi ricordai quanto sono deficente.
Nella mia testa girò quella frase che mi disse un giorno.
"Allora promettimi. Se ti chiederanno di andar via, perfavore digli di no. Io ti voglio con me."
Quel giorno piangeva, me lo ricordo benissimo. Sono una cretina, in quel momento stavo facendo a pugni con me stessa.

《Quindi, hai intenzione di partire?》mi chiese abbastanza deluso.

Lo guardai. Occhi lucidi.

《No. No, non voglio partire.》

Mi guardò con occhi pieni di speranza.

《Sei sicura?》disse incredulo.

《Sì.》dissi sorridendo.

Si commosse e pianse, mi abbracciò tremando. Quando mi abbracciò con così tanto amore, capii che la mia bocca aveva fatto bene a dire "No" per non lasciare una persona così tanto bella. Capii che rimanere era importante per lui, che andare via avrebbe fatto male sia a me che a lui.

《Ti voglio bene.》mi disse singhiozzando.

Da quel momento, mi resi conto quanto tenevo a lui.
Poi, mi guardò. In un modo strano, in un modo che ti annodava la gola. In un modo che non ti fa respirare.

《Che c'è?》

《Niente.》disse fingendo un sorriso, ma io vidi che lui nascondeva qualcosa dietro.

《Vieni qui.》dissi riabbracciandolo.《Sorridi, dai.》Lo baciai in guancia.《Dai, torniamo andiamo a dormire.》
Ci tenevamo per mano, una cosa abbastanza normale con un fratello.
Entrammo a casa.

《Buonanotte.》mi disse mentre entravo nel letto.

《Buonanotte a te.》gli risposi. Spense la luce e io mi addormentai.
Un paio di ore più tardi, sentii qualcosa che mi accarezzava cercando di svegliarmi. Con difficoltà aprii gli occhi e vidi Christian.

《Che ci fai qui?》chiesi sbadigliando.

《Ho sonno.》

《Allora torna a letto.》dissi mentre mi raggomitolavo a destra e a sinitra cercando di coprirmi dalla luce che infastidiva i miei occhi.

《Okay.》

Si sdraiò al mio fianco, mi abbracciò da dietro e spense la luce.

《Perché?》chiesi.

《Perché si.》rispose.

Non riuscivo a dormire, sentivo il cuore che palpitava, era da undici anni che non dormivamo insieme in quel modo. Mi imbarazzava soprattutto il fatto che ero sviluppata e magari durante la notte, lui avrebbe potuto, incoscentemente, arrivare a toccarmi nelle mie parti intime.
Mi sentivo imbarazzata, ma ero abbastanza calma, perché tra le sue braccia mi sentivo al sicuro.

I giorni passavano molto velocemente e io pian piano nel mio armadio non trovavo più i miei vestiti preferiti. Christian per questa settimana, aveva iniziato a dormire con me, non mi aveva mai mostrato così tanto affetto.