CAPITOLO DODICESIMO

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Quando finì la scuola uscimmo di corsa, mano per mano, io che avevo la testa appoggiata nella sua spalla, lui che mi faceva solletico con il dito sul pollice.

Invece di andare alle proprie case, andammo al parco. Non ci interessavo le cose del mondo esterno, noi stavamo creando il nostro. Arrivammo e ci sedemmo su una panchina.

《Che bello il mondo, eh?》

《Straordinario.》disse guardandomi.

《Perchè mi guardi così?》dissi sorridendo.

《Perchè davanti a me ho la persona che rende straordinario il mondo.》

Sorridemmo e ci mettemmo a ridere.

《E tu? Sei cambiato un sacco da un giorno all'altro.》

《Sai, dipende dalla persona che mi fa cambiare.》

《Ah, quindi io ti cambio?》

《Il modo in cui lo fai.》

《Eh, cioè? Non capisco proprio.》

《Sono le tue parole scema.》

E mi ritrovai faccia a faccia con lui. Una cosa bellissima e piacevole.

《Quindi? Hai capito?》

《Sì.》

《E ti piace?》

《E dovrei dirtelo?》

Scoppiammo a ridere.

《Quindi, forse è vero che le storie d'amore nascono a scuola.》

《Non è vero.》disse sorridendo.

《E allora?》

《La prima volta che ci siamo visti era il portone di casa tua.》

Sorrisi.

《Ah, sì! Giusto.》

《E ti stavo antipatico, vero?》

《Sì, a dire la verità.》

《Ed a me no. A me gia piacevi un botto. Prima che suonassi al campanello, prima che tu parlassi, io gia ti amavo.》

《Sei percaso uno stalker?》

Si mise a ridere.

《E su di me? Non hai da dire qualcosa?》

Ci pensai su.

《Beh, tu sei un ragazzo bellissimo, devo dire. Uno che è sarcastico, simpatico e dolce. Ragazzo perfetto a dire. Ma praticamente, ci conosciamo solo da qualche settimana e mi hai fatto piangere un sacco di volte. Però ti amo, e non posso farci niente.》

Lo baciai in guancia.

《Dove andiamo ora?》chiesi.

《Vieni tu a casa mia?》

《Va bene.》

Camminammo per qualche isolato, a braccietto, abbracciati. Era bellissimo. Arrivammo.

《Eccoci. Questa è la mia dimora, piccola ma accogliente.》

Era un luogo molto carino. Non come immaginavo.

《Quindi tu, vivi qui da solo?》

《Sì.》

《Ehm, allora...chi è quella?》

Era bionda, alta ed occhi azzurri, era seduta sul divano.

《Amore! Sei arrivato! Ti aspettavo da un sacco di tempo! Ah, quanto sei diventato bello!》

《Amore?!》gli sussurrai.

《Sì, amore. Gelosa?》mi disse la ragazza.

Si avvicinò a Charlie, si mise le braccia nelle sue spalle e lo baciò in guancia.

《Siamo fidanzati da solo qualche ora e già mi tradisci?》

《Fidanzati? Amore, che mi combini! Non me lo hai detto! 》

Si avvicinò a me con uno sguardo accattivante.

《Senti carina. Tu non mi piaci. Ho bisogno di passare del tempo con il mio Amore. Vattene via.》

Mi misi a piangere e scappai via.

《No Char...》disse Charlie, ma quella ragazza la interruppe.

《Chi è lei? Non me lo hai detto!》

Mi sentivo rifiutata. Buttata in un cestino e subito schiacciata.

Corsi a casa.

Stavo per aprire il portone, ma vidi Vanessa che uscì tutta infuriata con qualche lacrima all'occhio.

《Che succede sorellina?》

Mi buttai sulle sue braccia.

《Non mi lasciare, ti prego.》gli sussurrai.

《Il ragazzo vero? Ti ho detto di evitarlo, ma tu hai seguito il tuo cuore. Evitalo perfavore, non posso vederti ogni giorno così. Anche se il tuo cuore lo desidera. Evitalo.》

《Non posso. È piu forte di me.》

《No. Tu sai di poter domare le tue emozioni. Se le hai create vuol dire che le sai distruggere.》

《Non ce la posso fare. Distruggere i miei sentimenti, significa distruggere me stessa.》

Era troppo complicato per me, vivere in un mondo così. Così diverso e difficile, da risolvere e da capire. Da vivere per poi morire.

NON SONO ALL'ALTEZZA [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora