CAPITOLO QUINTO

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Quel giorno mi svegliai felicissima. Ero al settimo cielo. Mi preparai e corsi a casa di Nancie e andammo a scuola.

《Come è andata ieri con il nuovo ragazzo?》le diedi una gomitata.

《Mah, non ne voglio parlare, dai preparati che andiamo.》dissi.

《Okay, calma, ti ho chiesto solo una cosa!》

Arrivammo a scuola, e iniziammo a prendere i libri dagli armadietti.《E comunque.. perché non parli più di Michael? Che succede?》

《Beh..》

Mi guardó incuriosita. E io ricambiai con uno sguardo triste,《No, non dirmi che lui ti ha..》disse. Ci fu un attimo di silenzio, e in quel secondo lei capì tutto.《oh, mi dispiace.》

Iniziai a piangere.《Come ha potuto farlo, vi siete amati così tanto.》

《Beh, non tutto è per sempre. 》

La campanella suonò. Mi asciugai le lacrime.《Ora andiamo..》

Il prof. Picard arrivò. Charlie arrivò in tempo, quasi in ritardo. Il prof consegnò i compiti, perfetti, già corretti.《Capitols, ha preso il voto più alto, sei.》

Oddio, no.《Come ho potuto fare?》delusa. Mi avrebbe abbassato tutta la media.
Poi sentii Charlie parlare tra sé e sé.《Bello, non classificabile. Si Domini, andiamo avanti così.》
Ma lui non era triste. Sorrideva, era strano. Poi il prof. iniziò, per metterci in imbarazzo, a dire ad alta voce i voti che avevamo preso. Mi sentivo una schifezza.

《Ora farete dei lavori in coppia su temi a vostra scelta.》iniziò a dire cognome qua con cognome là. Mise Nancie con un secchione!《Ed ora, ultima coppia.. Dominique.. e Capitols!》Oh, nooo. Così pianificai tutto, non mi andava di andare a casa sua, sarebbe simile ad un porcile, se ci penso.

《Beh, vieni tu a casa mia. Basta.》dissi. Era quasi come una condanna che mi diedi da sola. Passarono ore e lui tornò a casa con me. Mentre camminavamo, nessuno parlava. C'era un silenzio tomba.
Quando Christian uscì dalla stanza iniziò ad imprecare.

《Tranquillo, è per un progetto della scuola.》

《Ah, okay. Allora lavorate in stanza. Ma ragazzo, sta attento che se la tocchi, ti metto io apposto.》

Mi misi a ridere,《Non ti preoccupare che non mi fa niente.》gli dissi.

《Non mi fido molto di lui.》disse al primo colpo. Come fa a giudicare le persone così in fretta?

《Ma almeno fidati di me.》lo portai in camera, e lui, con il suo solito carattere "libero", ha iniziato a farsi i miei affari, frugando tra libri, foto e poster.

《Chi è questa ragazza nella foto?》

Sorrisi,《È bella vero?》annuì. In quella foto c'ero io, doco dopo il mio sedicesimo compleanno.
Lì ero ancora bionda, ora che sono bruna, è quasi impossibile pensare che siamo la stessa persona. Decisi di non dirgli chi è quella ragazza, così.
Si buttò sul letto e guardando il mio cartonato a grandezza naturale di Austin Mahone, si mise a ridere.

《Hai pensato a qualcosa?》chiedo sedendomi vicino a lui.

《Qualcosa di non comune. Qualcosa che faccia dire ai nostri compagni: 'loro sono pazzi'. Ehm, dolore.》

Mi sdraiai anche io, vicino a lui. Profumava, non era come mi aspettavo. C'era solo bisogno di tempo, nient'altro.

Volevo sapere cosa c'era sotto a questo ragazzo, ho sbagliato a giudicarlo così in fretta.
Voglio sapere chi è veramente lui, chi è veramente Charles.

NON SONO ALL'ALTEZZA [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora