CAPITOLO SETTANTESIMO

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Quella notte non riuscivo a dormire. Mi giravo e mi rigiravo, pensavo a cosa sarebbe successo se fossi partita, cioè sarei stata con lui, vivrei in un appartamento da favola, in un attico con il servizio in camera e con vista sull'Empire State Building, ma l'idea di Chantelle mi irritava e sarei stata tutto il tempo da sola perchè Charlie sarebbe immerso di commissioni; però, se ci pensavo, potrei camminare sul Red Carpet, andare alla premiazione degli Oscar e magari andare insieme a Charlie agli Teen Choice Awards. E forse, io sarei andata con Charlie solo per essere famosa.
Ma se non fossi partita, sarei rimasta qui, da sola lo stesso, ma con Christian, e questo all'incirca mi consolava. E dopo il matrimonio Jive e Christian sarebbero andati a vivere insieme; un giorno ho aiutato Christian per sistemare l'appartamento, era stupendo; e io sarei rimasta da solo in un monolocale come da zitella, non potevo mica interrompere le loro passioni amorose. E poi mi avrebbe anche fatto schifo sentirli la notte.

Cercai qualcosa che mi avrebbe aiutato a scegliere. Era una sfida tra Christian e Charlie. Mi affacciai dalla finestra, quando Charlie in piena notte è entrato in casa. Presi un po' di aria, il vento era abbastanza umido.
Perchè continuo ad amare un ragazzo che ha finto tutto questo in così tanto tempo? E perchè sottovaluto un fratello che mi aiuta sempre e comunque?
Per me era difficile rispondere a quelle domande, era una specie di scatola che avevo dentro e che non riuscivo ad aprire.
Charlie, lui per me era tutto, ma quel tutto di cui mi ero innamorata, era diventato falso. E Christian, è sempre stato un punto di riferimento.
Ad un certo punto mi sono chiesta se avrei trovato un giorno felice nella mia vita.
Andai a prendere l'MP3. Ne avevo di vari tipi, solo che quella notte persi l'MP3 con le canzoni che mi facevano riflettere.
La cosa difficile era questa, andare per essere felici o rimanere per non creare delusioni. Io non volevo deludere nessuno, ma volevo anche essere felice.
La musica partì. E io, mi buttai dalla finestra, rilassandomi sull'erba e guardando le stelle.
Iniziai a pensare a tutti i ricordi con Christian e quelli con Charlie.

C'era un silenzio totale, si sentivano i grilli e si vedevano le lucciole. Vedevi aereo che luccicavano e che si confondevano con le stelle, e ogni volta che provavi a contarle, sembrava che ne apparissero pian piano di più per confonderti, per farti ricominciare e per ammirarle sempre con occhi ogni volta più attenti. Amo le stelle, sono silenziose, piccole, ma si fanno notare da tutti.

Ma volevo essere felice, o deludere tutti?
Be', penso che se fossi partita mi avrebbero capito, quindi non restava solo che partire.
Okay, la mia decisione era pronta. Io sarei partita con Charlie.

NON SONO ALL'ALTEZZA [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora