CAPITOLO QUARANTASETTESIMO

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《La signora si sta svegliando! La signora si sta svegliando!》iniziarono ad urlare i medici. Un Tic di felicità ci aveva presi. Si sentiva quasi tutto dalla sala d'attesa. Nei nostri volti si scorgeva un lieve sorriso.

《No! No! La stiamo perdendo! Cercate di tenerla sveglia! Ci metterò poco!》

Tum Tum. Tum Tum. Tum Tum.
Vidi la maniglia della porta che iniziava a muoversi. E ne uscì un dottore.

《Beh. La signora è viva, ma le sue forze non la aiutano molto. È molto debole e potrebbe restare qui in clinica per mesi.》

Sul viso di mio padre regnò l'inferno. Non c'era nulla di più che il dolore che governava. C'è bisogno di un parente maggiorenne diretto della signora, quella persona potrà stare con lei.
Jive dovette andare a firmare e sorvegliare lei Christie. Mio padre tornò a casa con noi con le lacrime agli occhi.

《Povera mamma.》disse Charlie.

Sospirai profondamente.《Non preoccuparti, ce la faremo.》

《Mi sono accorto che quando è svenuta l'hai chiamata mamma...o mi sbaglio?》

Arrossii. Gli feci un sorriso un pò forzato e arricciai gli occhi.

《Beh, si...anche se non è esplicitamente mia madre, sta facendo di tutto per esserlo e mi sono sentita in colpa. Tanto.》

Lui mi abbracciò e ci fermammo in mezzo alla strada. Mi guardó con dolcezza, mi spostò delle ciocche di capelli dalla faccia e si avvicinò piano piano. Mi strinse più forte a lui. Così forte che non riuscivo a respirare. Mise la sua mano sulla mia guancia e mi accarezzò. Un attimo per chiudere gli occhi e mi ritrovai il suo naso sopra il mio. Mi avvicinai. Rimasi un pò con gli occhi aperti. Lui pian piano li chiuse e iniziò a posizionare le labbra. Feci anch'io. Allungai il collo verso la sua bocca. Iniziai a sentire le sue labbra sopra le mie.

《Charleen! Non mi pare il momento!》gridarono mio padre e Christian.
Guardai Charlie con imbarazzo, ero più rossa di prima.《Scusami per loro.》gli sussurai.

《Magari un'altra volta.》mi bisbigliò mordendosi il labbro. Gli sorrisi.

Arrivammo all'incrocio della strada dove intraprendevano viali diversi per le nostre case.

《Allora ci vediamo.》mi disse mettendosi le mani fra i capelli.

《Si, ti chiamo poi.》

《Aspetta!》mi prese per i fianchi e mi strinse di nuovo.《Prima abbiamo interrotto.》

《Che stai facendo?》chiesi.

Iniziò a ballare un lento senza la musica e iniziò a cantare la canzone degli Aerosmith, I don't wanna miss a thing.

I could stay awake just to hear you breathing
Watch you smile while you are sleeping
While you're far away dreaming
I could spend my life in this sweet surrender
I could stay lost in this moment forever
Every moment spent with you is a moment I treasure.

I Don't want to close my eyes
I don't want to fall asleep
Cause I'd miss you baby
And I don't want to miss a thing
Cause even when I dream of you
The sweetest dream will never do
I'd still miss you baby
And I don't want to miss a thing. Non mi hai mai detto che cantavi così bene.》

《Dote nascosta.》disse sorridendo.

《Ti amo. Davvero. Non si può spiegare. L'amore non si spiega. L'amore si vive e basta.》dissi scoppiando in lacrime.

《Ora non è più un "Tu" o "Io", sai? Ora è un noi. E lo sarà per sempre.》

《Ti voglio. Solo te voglio. E nessun'altro.》

《Io sono già tuo, scema.》

Guardai che ora era. Tardissimo! Scappai via velocemente. 《Oddio! Ci vediamo!》
Mi prese il polso nuovamente.

《Tu non mi lasci così. Ricordi?》

《Cosa?》gli chiesi preoccupata.
E mi baciò. Sentivo le stelle che cadevano dal cielo e che solo noi riuscivamo a brillare veramente.

《Ecco. Prima ci siamo interrotti.》

Mi sorrise. Annuì e entrò a casa. Io rimasi lì, sorpresa ancora della sua dolcezza.

NON SONO ALL'ALTEZZA [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora