10. Per te, amore.
Dominique's pov"Cosa è successo?" Mi chiede. Prendo un respiro e scuoto la testa leggermente, tranquilla.
"Nulla" mormoro. Lei continua a fissarmi, non ci crede.
"Ecco che fai la corva" ride e la sua risata sprezzante non mi piace affatto. Appoggio il libro sul tavolino della mia stanza e la guardo, alzo un sopracciglio.
"Lo sono" la informo, tranquillamente "Che intendi?"
"Intendo questo" mi indica "Intendo che nascondi i tuoi sentimenti e i tuoi pensieri, ancora"
"Una cosa che le nostre case hanno in comune" dico alzando le spalle. Sono irritata ma non le permetterò di vederlo.
"Si, ma io ti mostro i miei sentimenti" Sembra così convinta che mi trattengo per non scoppiare a ridere.
"No, non è vero" scuoto la testa, lei sbuffa e incrocia le braccia al petto.
"Si invece, con te lo faccio"
"No, tu mostri la rabbia, il fastidio e il piacere. Tu non mi mostri veramente ciò che provi per me, come io non lo faccio con te" le dico gentilmente, ancora seduta sul bordo del letto.
"Io lo mostro, ci provo almeno" sibila, stringe un pugno e la mascella si contrae "Perchè stiamo litigando?"
"Io non sto litigando, tu ti sei incazzata per chissà cosa" Il mio tono è tranquillo e dolce, fa una smorfia.
"Mi sono incazzata perchè tu non mi vuoi dire cosa ti turba" dice, seria "Mi hai a malapena guardato ieri, a pranzo e quando abbiamo preso gli indizi. Ho aspettato che ti facessi avanti ma a quanto pare devo sempre avere io l'iniziativa"
Sospiro e scuoto la testa "Non sei tu" le dico, calma. Ignoro la vocina nella mia testa che mi prega di non dire nulla e le sorrido, mi alzo in piedi e colmo il mezzo metro che ci divide "Rose... ieri mi ha fatto ragionare su una cosa e non sono riuscita a togliermela dalla testa"
"Cosa?" Chiede guardandomi. I raggi del sole che entrano dalla finestra della mia camera ci illuminano, i suoi occhi grigi sono così chiari da sembrare azzurri.
"Sul ballo" mormoro "E sul perchè non ti ho invitata con me" lei sussulta e mi guarda confusa.
"Dom... non devi sentirti in obbligo di invitarmi" Dice gentilmente, un tono che non è da lei. Allunga una mano e mi accarezza una guancia "Capito? Non farti problemi, stiamo andando piano anche per questo no?"
"Dove andiamo?" Chiedo piano "È questo il problema"
Lei si stacca da me e mi da le spalle, facendo diversi passi "Non so cosa dire" dice, fa una risata simile ad uno sbuffo e alza le mani per scostarsi i capelli dal viso. Poi si gira verso di me "Dom, lo sai che non posso starti dietro per sempre, giusto?"
Distolgo lo sguardo e lo punto sulla finestra, prendo un bel respiro e lo poso ancora su di lei "Sai che..." non riesco a dire altro, mi interrompe.
"So cosa?" Sbotta. Stringe i pugni lungo i fianchi e mi fissa, i suoi occhi ora sono più scuri e quasi infiammati "So che hai paura del giudizio degli altri e per questo non vuoi farti vedere con me, probabilmente non vuoi neanche ammettere a te stessa che ti piaccio, solo perchè mi pregiudichi. Poi non riesci neanche a dire che siamo qualcosa" ride cattiva "In effetti dove cazzo vogliamo andare? A fanculo" sibila.
"Ecco che fai la serpe" dico, usando le sue stesse parole di prima "Ecco che appena si dice qualcosa che non ti va bene ti metti addosso quel muro. Poi dici che mi mostri quello che provi" alzo le spalle, tranquilla. Lei invece quasi brucia, non capisco se di rabbia o di altro "Tu mi mostri solo le emozioni che vuoi mostrarmi, non mi mostri altro che rabbia o piacere, altro che questo"
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The Founders' Game
FanfictionI giochi dei fondatori erano e sono un'importantissima sfida per gli alunni di Hogwarts, per tutti, anche per chi non partecipa. Perchè? Perchè il vincitore incoronerà la casa migliore per i successivi dieci anni. Sono cinque sfide, una settimana e...