17. Allontanati da quello stronzo.
Rose's povCammino velocemente verso il campo da quidditch, ignorando gli sguardi che ogni tanto mi lanciano i miei migliori amici, sguardi delusi e offesi. Odio che cerchino in ogni modo di decidere per me, di allontanare Riven. Odio che mi stiano facendo sentire in colpa per tutto, per Scorpius, per Dominique, per Albus.
È vero, a luglio io e Riven abbiamo fatto una cazzata. Abbiamo pagato, letteralmente, per non farci finire in un processo. Ma ormai è tutto passato. Siamo vivi e vegeti, stiamo bene e non ho intenzione di influenzare la mia vita in base a dei se e ma. Se Scorpius non mi avesse trovata in tempo, Se il drago avesse apposto più resistenza, Se fossi morta.
Non ho intenzione di fare come Dominique e di tenermi il passato addosso come un'ancora pesante che ti trascina in fondo al mare e ti annega. Io non sono così e non voglio esserlo.
Preferisco pentirmi delle cose dopo averle fatte, non provare rimorso per ciò che per paura non ho mai fatto. E loro lo sanno bene, mi hanno messo all'angolo e mi hanno chiesto di scegliere, scegliere, tra loro e Riven, di scegliere da che parte stare. Io ho scelto la mia parte, la mia coscienza e il mio istinto. E il mio istinto mi urla di non abbandonare Riven, di non abbandonare una persona che amo per un'imposizione. Non lo lascerò andare e non gli volterò le spalle, non all'unica persona che capisce appieno il mio lato pericoloso, quello che mi fa buttare in mezzo alle fiamme per provare il mio coraggio, anche se sbagliando. Non sono codarda e non sono quella persona che abbandonerebbe mai un amico.
Il mio cuore si stringe quando entriamo nel campo, alziamo tutti la testa verso il cielo. Sto pregando che non abbia bevuto, prego che stia volando sobrio.
"Scorpius!" Albus urla guardando il suo migliore amico in volo. Il suo tono è così terrorizzato che se non avessimo litigato lo avrei preso in giro, se non avessimo litigato e se non sentissi anche io quella paura, che mi fa formicolare le gambe, come a urlarmi di prendere una scopa e portarlo giù il più velocemente possibile.
Indossa i pantaloni dello smoking e la camicia, vedo la giacca a terra in un angolo, con la cravatta. Vola senza prestarci attenzione, prende il boccino ma poi lo libera e torna a cercarlo. È un modo per calmarsi, un modo per smettere di pensare, lo conosco, so perchè tiene sempre quella pallina dorata in tasca. E seppur io sia un'ottima cercatrice (Posto che, tre anni fa, ho pregato James di darmi, per battere il biondo anche in quello. Il Potter me l'ha ceduto in cambio di due anni di compiti) lui è molto più agile di me, più veloce. Ho preso il boccino da sotto il suo naso decine di volte ma lui... lui sulla scopa è veramente un portento. Il mio è allenamento, il suo è un dono innato.
"Scorpius!" Urla Jude. Lys trasalisce, per il tono autoritario e l'urlo acuto. "Scendi da quella cazzo di scopa!"
Il biondo ci nota, lo vedo confuso, i suoi occhi chiari sono illuminati dalla luna e dalle stelle, non sembrano ofuscati dall'alcol. Non mi nota, io lo fisso dispiaciuta. Vira a terra e salta giu dalla scopa a mezzo metro dall'erba "Cosa succede?" Chiede confuso.
"Oddio stai bene" Albus gli corre incontro e lo abbraccia "Sei ubriaco?" Chiede staccandosi "Non sento odore di alcol, sei sobrio?" Albus è irruento, parla velocemente e lo osserva attentamente, come una mamma che ha visto il suo bimbo cadere.
Scorpius ride divertito "Sobrio, giuro" dice. Da una pacca sulla spalla di mio cugino e guarda verso il resto del gruppo, li osserva tutti e, finalmente, mette gli occhi su di me. La sua espressione cambia nella frazione di secondo in cui i nostri occhi si incrociano, distoglie lo sguardo e questo mi fa sentire confusa e in colpa "Volavo" mormora. Anche il suo tono è cambiato, è più freddo, gelido come il vento che ci accarezza il corpo "Torno a farlo"
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The Founders' Game
FanfictionI giochi dei fondatori erano e sono un'importantissima sfida per gli alunni di Hogwarts, per tutti, anche per chi non partecipa. Perchè? Perchè il vincitore incoronerà la casa migliore per i successivi dieci anni. Sono cinque sfide, una settimana e...