22 - Allora glielo dirò io

2.1K 108 12
                                    


Finalmente ieri siamo tornati ad Hogwarts, ho evitato Malfoy il più possibile tranne che per pranzo e cena dato che era impossibile.

Adesso è mattina ma le lezioni non sono ancora iniziate, inizieremo domani.

Ora io, Ginny, Hermione, Harry e Ron siamo in corridoio diretti verso la biblioteca principale per prendere dei libri di testo per la lezione di Antiche Rune di domani mattina.

Sento un forte dolore alla testa e il presentimento che stia per succedere ancora prende il sopravvento.

"Uhm andate avanti io vi aspetto qui".
"Va bene".

Gli altri entrano in biblioteca e io mi appoggio al pilastro in pietra del corridoio. Un'altra fitta alla testa, faccio una smorfia di dolore.

Non riesco più a reggermi in piedi, prima di cadere due braccia possenti mi reggono per la schiena e le spalle, poi rivedo tutto ciò che avevo già visto.

"Non devi farlo per forza Tom!".
"Non chiamarmi Tom! Non è il mio nome".
La sua bacchetta era puntata contro di lui, l'uomo col tatuaggio a stella sul polso.
"È tua, soltanto tua la colpa! Mi hai rubato tutto il potere e adesso me lo riprendo".
"Non è colpa mia!".
Voldemort si gira verso di me, come se potesse vedermi rivolgendomi uno sguardo penetrante. Poi torna a guardare l'uomo.
"Non ha alcuna importanza!" Tuona.
"Per trent'anni non ho fatto niente ma ho perso la pazienza fratellino... Avada Kedavra!".
Una luce verde uscì dalla sua bacchetta, fino a colpire l'uomo col tatuaggio.
"No!".
Fu tutto ciò che riuscì a dire prima di inalare il suo ultimo respiro.

Ritorno alla realtà emettendo un enorme respiro, come se per tutto il tempo non avessi respirato. Mi asciugo freneticamente le lacrime dalle guance e mi guardo intorno, sono seduta per terra nel corridoio e Malfoy è accanto a me.

"Di nuovo?" Dice porgendomi la mano che accetto per tirarmi su.

Annuisco.

"È la terza volta".
"La terza volta?" Spalanca gli occhi.
"Beh si più o meno, la seconda è stato in sogno" dico ritrarrendo la mano.

"Ma questa volta è stato diverso" dico gesticolando.
"Che vuoi dire?".
"Voldemort mi ha guardata".
"Che significa mi ti ha guardata?".

Lo fulmino con gli occhi.

"Che mi ha guardata Malfoy! Guardare, con gli occhi! È come se sapesse che io li stessi guardando ma ha fatto finta di niente".
"E immagino tu non l'abbia ancora detto ai tuoi strambi amici" borbotta.
"No e non glielo dirò te l'ho già detto".
"Allora glielo dirò io-".
"Dirci cosa?" Sbucano fuori dalla biblioteca gli altri.

Il mondo mi cade addosso, è la fine.

"Che è da quasi un mese che ha delle visioni sul Signore Oscuro" sbotta.

Tutti spalancano gli occhi, mentre io distolgo lo sguardo.

"Ivy, è vero?".
"Non ve l'ho detto per-".
"Però l'hai detto a lui" Sbotta Ron.
"In realtà Weasley, non lo saprei se non fosse che tutte le volte che le è successo era con me" sputa acido Malfoy.

"Vi prego calmatevi" dico passandomi una mano fra i capelli.
"Anzi dovreste dirmi grazie dal momento che ogni volta cade per terra".
"Ma la vuoi finire?!" Gli urlo contro.
"Non c'è di che" dice andandosene via irritato.

"Iv...?".
"Vi racconto in sala Grande andiamo, voglio fare colazione".

**

"Quindi questo è ciò che vedi?" Chiede Ginny.

Annuisco.

"Però questa volta come ho già detto si è praticamente girato verso di me" borbotto.
"Ero rimasto che fosse Harry quello con le visioni" Ridacchia Ron.
"Si ma per Harry è diverso, lui è connesso con Voldemort. Non sono solo visioni le sue, ma è Voldemort che riesce ad entrare nella sua testa. Che io sappia non ho alcun legame col Signore Oscuro".

"E poi chi è l'uomo?" Chiede Harry.
"So solo che era suo fratello" Rispondo.
"La vera domanda è: Ivy, tu vuoi andare fino in fondo a questa storia?" Chiede Ginny e io annuisco.
"Allora ti aiuteremo, ovviamente. Dovremmo partire dall'uomo col tatuaggio a stella".
"Vuol dire che più tardi farò un salto nel reparto proibito, in biblioteca" Dice Hermione.
"E io vengo con te" Dice Ron.
"Si anche io" aggiunge Harry.

"Allora io e Ginny faremo un salto a Little Hangleton" Dico alzandomi e lei si gira di scatto.
"Non vorrai mica andare alla vecchia casa dei Riddle!" Sbianca Ginny.
"Non oggi Ginny... Andremo al cimitero privato dei Riddle" borbotto.
"Tu sei fuori, se scoprono che siamo andate a Little Hangleton senza gli Auror del Ministero ci ammazzano!" Sussurra lei.

"Sta tranquilla".

**

"Tom Riddle..." Dico leggendo la lapide del padre del Signore Oscuro.
"Qui c'è la madre... I nonni materni, gli zii... Ma nessuna traccia di un fratello" Dice Ginny.

Nessuno viene qui, nel luogo di sepoltura della famiglia Riddle. E ci credo, se non fosse così importante non sarei mai venuta neanche io.

Harry ha scritto una lettera a Sirius, dicendogli che eravamo arrivati ad Hogwarts senza problemi e che stavamo bene. In più gli ha anche chiesto la stessa cosa che ho chiesto a Lupin, riguardo a mio padre.

"Forza andiamocene di qua" dico uscendo dal cimitero.
"Andiamo ai tre manici di scopa a prendere una burrobirra?" Chiede affiancandomi e io annuisco.

Entrambe utilizziamo la passaporta e arrivammo a Hogsmeat .

Passiamo per la piazza, dove si trova la statua con la lapide di Merlino.

"Me lo ero sempre immaginata a 250 anni di vita, con una barba e le rughe" dico osservando la statua.
"Stai scherzando? Avrà avuto trentacinque anni quando è morto".

"Era un bell'uomo no?" Continuo facendola ridacchiare.
"Anche io quando morirò voglio una lapide così bella e grande, e non in un cimitero" borbotto.
"Beh ma lui era il più grande mago di tutti i tempi" Dice Ginny.

"È morto nell'anno in cui siete nati voi" dice osservando la data.
"Vorrei tanto sapere come è morto".
"Nessuno lo sa, c'è chi dice che l'abbia ucciso il Signore Oscuro, c'è anche chi non ci crede... Sappiamo solo che l'hanno trovato senza vita proprio qui, dove c'è la lapide".

Continuiamo a camminare fino ai tre manici di scopa, ho bisogno di distrarmi.

Attractive me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora