CAPITOLO 24

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Ci svegliamo di soprassalto quando sentiamo un tonfo venire da fuori la porta. Mi precipito ad aprire ed una signora era inciampata sui suoi bagagli.
Giulia scoppia a ridere alla sua vista ed io la fulmino con lo sguardo, subito si zittisce e si scusa. La aiutiamo a tirarsi su e l'accompagnano alla sua cabina, poco distante dalla nostra.
«Sono proprio una sbadata, riesco a inciampare persino sulla mia nave!» Dice ridendo.
La sua nave?
«Cosa vuol dire?» Le chiedo io leggermente confusa.
«Oh beh, mio padre era il proprietario dell'agenzia di viaggia che avete contattato per la vostra vacanza, e quando lui.. beh.. quando lui se ne è andato, la sua eredità, compresa questa nave, è passata a me..» Si interrompe ma poi riprende la sua simpatica parlantina. «Ho apprezzato molto il vostro gesto, sarei felice di ripagarlo con un giretto turistico -fa segno di virgolette con le dita- della nave.» Dice con un delizioso sorriso stampato in faccia.
«Sarebbe fantastico, tanto noi abbiamo tutto il tempo, dovremmo arrivare a destinazione domani pomeriggio» Le rispondo.
Ci salutiamo e ci diamo appuntamento per quella sera.
Arrivate alla cabina ci sediamo sul letto.
«Che signora bizzarra» Dice Giulia.
«Come te amore mio... Ma poi ti sembra il caso di riderle in faccia così?!» Le dico tirandole un cuscino in faccia e lei scoppia a ridere di nuovo.
«Senti...» dico io.
«Ti ho visto pensierosa, c'è qualcosa di cui vuoi parlarmi?» Le chiedo.
Lei da che stava ridendo, passa ad un espressione più seria, come se si sentisse violata della sua privacy per via della mia domanda.
«Non voglio rovinare questo momento, ne parleremo più avanti» Dice e si volta dall'altra parte.
«Ma ti sembra una risposta?» Le chiedo alzando la voce.
«Sonia, non facciamo teatrini. Per favore.» Dice lei, fredda come un cubo di giaccio. Mi fa innervosire, perché non parla con me? Magari posso aiutarla in qualche modo.
«Senti, io vado a farmi un giro, tu vedi di fartela passare.» Le dico ed esco dalla cabina senza neanche attendere una sua risposta.
Non ci credo, siamo riuscite a litigare durante la vacanza. Noi che non litighiamo mai.
Esco dal corridoio ed arrivo a delle scale, che mi fanno arrivare all'ultimo piano della nave, mi trovò davanti ad una grossa porta blu, parzialmente di vetro. La apro, ed una gelida aria sfiora il mio gracile corpo. Esco e mi trovo davanti un panorama bellissimo: un tramonto fatto di sfumature rosa e arancioni che si riflette sul calmo mare, l'unica cosa che mi divide dall'acqua è il grande spiazzo davanti a me.
Ci sono delle panchine vicino le sbarre anti-caduta, mi ci siedo. Tiro fuori una sigaretta dal pacchetto, nonostante volessi smettere.
Mi guardo intorno, e sono sola.
Fisso il sole e mi lascio attraversare da quel tiepido calore, tiro un sospiro di sollievo quando sento la porta alle mie spalle aprirsi, avrei bisogno di parlare con qualcuno ora. Mi volto e vedo Federica, la ragazza del chiosco, le faccio un cenno di saluto e lei si avvicina.
«Posso?» Mi chiede lei con un timido sorriso.

La Sorella Del Mio Migliore AmicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora