CAPITOLO 29

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Dopo alcune ore la nave arriva finalmente in Grecia, e mi sembra tutto così surreale.
Scendiamo dalla nave e un taxi ci porta alla casa dove staremo quei giorni.
«Eccoci qui» Dice Giulia poggiando a terra una valigia, poi si gira verso di me e mi bacia. Io ricambio il bacio e sorrido.
La casa è grande e tutta bianca, con una parete fatta di finestre.
Giulia manda un messaggio all'affittuario che non tarda ad arrivare e darci le chiavi.
Non appena entriamo nella casa e ci poggiamo sul divano, finalmente realizziamo che siamo sole, totalmente sole per una settimana.
«Che cosa vuoi fare?» Mi chiede Giulia.
«Te» Dico io. «Voglio farmi te»
Lei sorride e si avvicina, mi scosta i capelli dal collo e inizia a baciarlo.
«Perché non andiamo a fare il giro della casa, che so vedere bagno, cucina e la parte più interessante» Dico io.
«la camera da letto...» diciamo insieme e poi scoppiamo a ridere. Ci alziamo dal divano bianco perlato e sotto di noi c'è un tappetino verde acqua, che si intona con le piante nei rispettivi vasi bianchi, c'è anche una tv. Giriamo l'angolo e troviamo la cucina, piccola ma luminosa; i piani sono tutti marmorei, c'è un tavolo posto davanti una finestra, piccola ma abbastanza grande da far entrare la luce.
Saliamo delle strette scale e arriviamo al piano di sopra, dove ci sono bagno e camera da letto. Il bagno ha le piastrelle delle pareti verdi acqua e un grosso specchio arcuato sopra i lavandini, c'è una vasca a dir poco stupenda, a forma di cuore con addirittura le luci, c'è anche un abnorme doccia con le pareti oscurate è anch'essa con le luci.
«Finalmente la camera!» Dice Giulia buttandosi a capofitto sul letto, io invece mi guardo intorno e cerco di creare dei ricordi. La camera è bianca, con un pavimento in parquet scuro e sopra di noi, sul soffitto ci sono delle travi di legno scuro che creano un contrasto d'effetto con il bianco. Il letto è grande e sembra comodo, con quattro cuscini e le lenzuola color rosa pastello che odorano di menta, accanto al letto c'è un mobile marrone con uno specchio nell'anta a sinistra. C'è anche un terrazzo che da su una splendida distesa di verde.
«Vieni vicino a me?» Mi chiede dolcemente Giulia. Io annuisco mordendomi il labbro e mi sdraio accanto a lei, che si gira verso di me, mi prende per i fianchi e mi mette sopra di lei. Wow.
Comincia a baciarmi e a toccarmi il culo, le sue mani percorrono tutto il mio corpo. Mi toglie la maglietta e io faccio lo stesso con lei, poi mi slaccia il reggiseno e comincia a baciarmi i seni.
«Aspetta» Dice lei. Si alza dal letto, apre una valigia e tira fuori uno strapon. Io sorrido senza neanche pensarci, annuisco, lei si spoglia completamente e se lo mette, poi viene a letto e spoglia completamente anche me. Bacia lentamente il mio interno coscia fino ad arrivare alla mia intimità, a quel punto inizia a leccare con grande foga il mio clitoride e a penetrarmi con la lingua. Io gemo fortissimo e inarco la schiena dal piacere.
Lei finisce il suo stupendo lavoro e fa entrare in gioco lo strapon. Mi fa mettere a novanta davanti a lei e lo mette nella mia intimità bagnata.
Lo fa entrare ripetutamente ed io urlo dal piacere.
Mi sento tutta un fuoco, sento che sto per venire ma non voglio che finisca.
Come se non bastasse, mentre Giulia mi scopa comincia anche a massaggiare violentemente il mio clitoride in fiamme. La mia eccitazione è a livelli assurdi.
Poi Giulia mi gira verso di se e mi fa mettere sdraiata con la pancia in su e con le gambe aperte. Sorride, e poi rientra dentro di me. Ma sta volta il suo corpo aderisce perfettamente al mio, mentre si muove mi bacia il collo, ed io faccio lo stesso con lei.
Sento che mi tremano le viscere e non riesco più a trattenermi, lascio uscire da me un potente orgasmo accompagnato da un'immancabile squirtata.
Ci sdraiamo sul letto.
«E se invetrissimo i ruoli?» Le dico, e lei eccitata dall'idea si toglie il giochino e lo fa mettere a me. Senza neanche pensarci due volte le lecco la sua intimità già bagnata, e mentre la penetro con la lingua le strofino la mano sul clitoride. Lei ansima e gode con me. Dopodiché io mi siedo sul letto e lei si siede a gambe aperte sopra di me infilandosi lo strapon nella vagina. Comincia a saltare ed io le stimolo i capezzoli stringendoglielo tra le dita. Porto la mia mano fino al suo clitoride e comincio a muoverla in senso orario mentre lei salta su di me, sento che si sta bagnando sempre di più. Si alza e si mette con una gamba sul comodino vicino al letto, mi fa cenno di andare dietro di lei e la penetro da imporsi. Continuo a massaggiarla sul clitoride, lei geme come non ha mai fatto prima e mi implora di non fermarmi. Continuo a scoparla finché non viene, ed anche dopo che ha squirtato continuo a toccarla, finché lei non chiude le gambe in segno di sconfitta.
«Perché non lo facciamo più spesso questo cambio?» Dice lei ridendo e dandomi un bacio.

La Sorella Del Mio Migliore AmicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora