CAPITOLO 12

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Sono passate due settimane dal mio incidente, oggi dovrebbero dimettermi, o almeno spero.
Sento mia madre e il dottore parlare da fuori la mia stanza, quindi credo di avere ragione.
«Amore, possiamo andare! Vado a firmare delle carte, tu intanto preparati» Dice mia madre sorridendo non appena entra nella stanza, per poi riuscire immediatamente.
Dopo circa cinque minuti sento dei passi, mi volto e come prima cosa vedo un gigantesco mazzo di fiori, poi noto anche delle gambe sotto di esso e delle braccia che lo sorreggono.
Se è Giulia la sposo.
Si toglie il mazzo di fiori da davanti la faccia e... no, non è lei. È Flavio.
«Ma che bei fiori» Dico correndo ad abbracciarlo.
«Ho saputo che oggi esci faccia da culo» Mi dice ridendo, ed io scoppio a ridere con lui.
«Vengo con te a casa, a tua madre già l'ho detto» Mi dice lui prendendomi a braccetto e portandomi verso il parcheggio.
Una volta arrivati, entro in macchina e mi dirigo a casa. Flavio mi da una mano a scendere dalla macchina e a portare tutte le mie cose, è proprio carino con me.
Arriviamo in camera mia, al piano di sopra.
«Mi faccio un bagno, ti spiace?» Chiedo a Flavio.
«No, non ti preoccupare, io mi metto su un film» Dice facendomi l'occhiolino. Così io mi dirigo in bagno e riempio la mia vasca di acqua bollente ed accendo l'hydro massaggio.
Mi immergo nella vasca e mi torna in mente di non aver chiuso la porta a chiave, ma non ha importanza. Dopo poco Flavio entra in bagno ed io mi copro di scatto con la schiuma.
«Ma che cazz-» Dico io con un'espressione interrogativa.
«Tranquilla, non sono qui per guardarti, voglio solo parlare un po' con te.. Sai da quando stai con mia sorella, ci siamo un po' distaccati» Dice lui guardando il vuoto. Ha ragione, sono una stronza.
«Mi dispiace tanto.. C'è qualcosa di cui vuoi parlare?» Gli chiedo io facendogli cenno di sedersi di fianco alla vasca.
«Si beh... Volevo farti una domanda, non fraintendere... Come hai capito che i maschi non ti piacevano?» Chiede lui.
«Lo capii alle elementari, quando un bambino tirò fuori il suo pene davanti a tutta la classe io rimasi schifata e per poco non vomitai. Poi provai ad avere relazioni etero ma, non faceva per me. A me il pene proprio non piace.» Dico ridendo, e lui ride con me.
«Capisco» Dice un po' perplesso.
Parliamo finché non gli chiedo di uscire per farmi vestire e dopo un'ora la madre lo viene a prendere.
Ci salutiamo, ed io dopo aver mangiato qualcosa vado a dormire.

La Sorella Del Mio Migliore AmicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora