Sai già come va (come va, come va)

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Ispirata dalla questa parodia di "Soldi" 

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Non si può certo andare avanti così. La situazione è drammatica.
Lucia lo sa, perciò ha chiesto al nipote di venire a pranzo e portarsi dietro i suoi amici. Trascinandosi alla periferia di Roma, nonostante il caldo soffocante, in una casa che manco c'ha il condizionatore. Con una cucina che lavora a pieno regime, strabordante di sughi e fritti, e certo non aiuta.
Ha dovuto mettere un ventilatore, per fargli venire un po' di appetito a tutti quanti... Ah, come sono deboli i giovani d'oggi!

La scusa ufficiale è stata che ci teneva a far vedere alla coppia fissa del gruppo - Niccolò e Martino, i due piccioncini che vengono sempre presi in giro per quanto vivano in simbiosi - che esistono coppie che non solo si sopportano, ma che si continuano ad amare con la stessa intensità anche dopo più di sessant'anni insieme. In realtà, l'anniversario suo e di Giuseppe non era affatto quel giorno e ogni anno la portava al ristorante - per anni quello del loro primo appuntamento poi, da quando l'avevano chiuso, documentandosi attentamente su quale fosse il migliore sul mercato - ma questo non c'era bisogno che lo sapessero.

Così come era meglio fossero all'oscuro del vero scopo di quell'invito. Nutrire quello scricciolo, tutto pelle e ossa.
Si è riunita più e più volte con le altre nonne per trovare una soluzione, ma i vostri sforzi sembrano non sembrano ottenere alcun risultato.
A ogni visita, anzi, pare sempre più sciupato. Quale sarà la causa, poi? Sarà così di costituzione? Oppure non c'hai i soldi per comprarsi da mangiare?
Potrebbe darsi. Pure lei e Peppino, i primi tempi, s'erano trovati a dover risparmiare fino all'ultimo centesimo per avere il pane in tavola. E poi questo ragazzino è pure un artista! Sarà convinto di poter sopravvivere solo d'amore.

"E dai, Nicolì, fammi 'sto piacere... Mangiane un altro po' !" Incalza, schiaffandogli una bella porzione di parmigiana nel piatto. "Ti piacciono le melanzane, no?"

"Eccome!" Annuisce, entusiasta.

"'Nessuno aveva dubbi al riguardo..." Se la ride Elia, sgomitando con i suoi degni compari. Giovanni alza gli occhi al cielo, ma sorride. Luchino lo guarda confuso, senza capire il riferimento. Martino, invece, rischia quasi strozzarsi col vino e Niccolò - che fino a quel momento aveva finto di non aver sentito - accorre in suo soccorso colpendolo più volte sulla schiena.

"Allora, qual è il problema gioia mia? So' troppo condite? Troppo fritte? Sei fissato con i cibi salutisti o con la dieta, come Silvietta? Ma se basterebbe un alito di vento a portarvi via, tutt'e due!" Pure a lei non farebbe male mettere su qualche chilo, glielo ha ripetuto più volte! E forse sta iniziando a crederci, perché oggi sta mangiando più del solito... Son soddisfazioni. "O è la mozzarella? Guarda che lo puoi dire, a nonna, se sei intollerante, vegano o c'hai qualche altra strana fissa."

"Che poi, alle donne così secco mica piaci." Interviene il marito. A sproposito, come tende spesso a fare. Vive in un modo tutto suo, tendendo a isolarsi specie quando ha troppe persone intorno. Il suo adorabile orso.
"Peppì, ma che stai a dì che c'ha il ragazzo suo qui al tavolo?" Sbotta, dandogli un bel coppino sul collo. "E già come convivono, come noi alla loro età! Non è tenero, che ci sia ancora chi crede al vero amore e non se lo faccia scappare, aspettando chissà cosa?"
"Sì, sì... Scusate." Borbotta, massaggiandosi la parte offesa. "Be', anche se non devi far colpo su nessuno... mica vorrai far pensare che Martino ti faccia fare la fame, no?"

Ecco, questo lo fa finalmente capitolare. Chi lo avrebbe mai detto. E bravo Peppino!

"Mangio soltanto più questo, però, signora... Non mi starebbe altro." Se la gusta con tutta calma, ricordandole un po' i bambini che tendono a metterci un secolo per finire la portata proprio per non farsi riempire nuovamente il piatto. Messaggio ricevuto, non insisterà oltre. Okay rimpolparlo un po', ma non è certo il caso di farlo stare male.

Piuttosto è meglio dargli un po' di contanti, così può andarsi a comprare tutto quello che gli piace. Hanno fatto colletta tutte assieme, lei e le sue amiche, per sfamarlo. Non è molto, ma per farsi un bel giro in gastronomia e mangiare come si deve dovrebbe bastare.

"No, davvero, non posso accettare." Le restituisce subito la busta, stringendo le sue mani nelle proprie e baciandole con gratitudine.

"Cosa fai i complimenti! Prendili, che sennò m'offendo!" Non si scoraggia, e gliela infila con decisione nella tasca della felpa. "E Martì, diglielo pure te a Nico tuo che così sta troppo sciupato, eh...?"

"Agli ordini, signora!" Fa il saluto militare, sorridendo al fidanzato. Si scambiano uno sguardo d'intesa, già d'accordo che alla prima occasione li restituiranno a Luca e lui li farà in qualche modo riavere alla nonna. Apprezzano il gesto, però.

"Marti! Pensavo di piacerti così come sono." Arriccia le labbra in un broncio, che viene prontamente scacciato con un bacio. Due. Quattro. Sei. Otto.

"Sì, vabbé, abbiamo capito." Sbuffa Sana, separandoli. "Non state qui a farci tutta la tabellina del due con i vostri bacetti a stampo, che dovremmo anche andare..."

Prima di poter uscire, si ritrovano tutti con almeno una borsa di avanzi che dovranno provare di aver terminato nei giorni seguenti. Con tanto di foto. Pena la radiazione dalla lista di coloro che sono i benvenuti a casa di nonna Lucia e di tutte le altre sue 'socie'.
Se lo son studiate bene, il loro piano. Non oseranno sgarrare.
Vero?




Lunga vita al nostro viaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora