Mio figlio

38 0 1
                                    

Tre anni orsono scrissi i miei headcanon dal POV di Anna: https://archiveofourown.org/works/22482346/chapters/54618796 (solo su AO3 perché la fic è in inglese) ed ecco qui qualche pensierino dal POV di suo marito.

*****************************

"Va' piano! Guarda che se ti cade, il gelato non te lo ricompro..."

Ah, che nostalgia. Mi sembra di essere tornato indietro di trent'anni o giù di lì, quante volte ho fatto io quelle stesse vuote minacce. Perché poi, chi resiste agli occhioni supplichevoli, al labbro tremolante e soprattutto alle grida disumane che fanno girare praticamente chiunque, perché a sentirle parrebbe che lo si stia scuoiando vivo?

Non io, che non c'ho la fermezza di Anna... Sentirlo poi dire che ha vissuto il mio lassismo come indifferenza e la severità di sua madre come una soffocante mancanza di fiducia è stato un colpo al cuore. Soltanto allora, mi sono reso conto che – per quanto conflittuale – almeno loro due avevano un rapporto. Rimpiangere ciò che ormai non potevo più cambiare sarebbe stato inutile, perciò mi sono ripromesso che sarei stato più presente nella sua vita da allora in poi. Che se non fossi stato d'accordo con certe sue scelte, gliel'avrei fatto quantomeno notare. Ad esempio quando s'era convinto di potersi trasferire nell'ex appartamento di mia suocera senza chiedere nulla a nessuno. Manco per idea.Misi subito un freno al suo entusiasmo.

"Alla mamma ci penso io, dammi una settimana di tempo e vedrai che le chiavi te le dà." Non c'è voluto poi molto, alla fine. Giusto farle notare che pareva d'essere tornati ai tempi della scuola, quanto ti giravi verso il fondo del bus e c'era sempre quella coppia che ti faceva sentire di troppo anche quando fondamentalmente non avresti avuto altro posto in cui stare. "Ma a delle condizioni: non se ne parla prima del diploma. Intanto puoi occuparti di rimettere a posto l'arredamento, ovviamente a spese tue. Dopo la maturità, hai due scelte: o vai all'Università, ed in tal caso ti daremo una mano economicamente... perché so già che Anna vorrebbe saperti concentrato sui tuoi studi... oppure ti trovi un lavoro. Prendere o lasciare."

"Prendo, prendo." Mi rispose. "Quasi quasi preferivo quando era tutto un 'sì, sì, Nicco, chiedi a tua madre, ma per va bene...' con te.'" Ma non era vero, il suo sorriso tradiva la soddisfazione verso quel mio irrigidimento.

"Niccolò! Non correre, che ci sono le macchine!" Quei rimproveri mi riportano al presente.Vorrei che fosse ancora così semplice proteggere il mio, di Niccolò.

Invece non posso far altro che stare a guardare, sperando sia felice.

Lunga vita al nostro viaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora