Piccoli Piromani

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Adora i ragazzini, davvero. L'entusiasmo, la spensieratezza, l'energia e quel modo di guardare il mondo che lui ormai ha dimenticato.
È più semplice stuzzicare la loro curiosità e rendere entrambe le sue materie - matematica e scienze - strumenti di scoperta e di interpretazione del mondo che li circonda. Ci sono volte, però, che li vorrebbe strozzare. O quantomeno tirare loro una scarpa in testa, giusto per non sporcarsi le mani.
Uno in particolare, poi, sembra aver deciso che studiare quanto basta per la sufficienza in gran parte delle materie è da sfigati. Riuscire a far sbarellare il Coordinatore — che lui 'sto ruolo manco lo voleva, se l'è giocato a morra cinese e ha perso! - invece è un'impresa che rimbomberà nei corridoi della scuola per gli anni a venire.
Martino non è prevenuto nei suoi confronti, per carità. Non lo ha particolarmente in antipatia. Non lo prende di mira, dando per scontato che qualsiasi marasma ci sia in classe sia stato scatenato da lui. Spesso lo è, a essere onesti, ma non sempre.
Però, che cazzo.
Sente odore di bruciato e chi è che sta tentando di dare fuoco ai capelli di chiunque gli capiti a tiro, senza differenze di genere o etnia?
Gianmaria De Santis.
Lo stesso personaggio che oggi s'è già preso una nota per aver lanciato il flauto contro il collega di Musica, gridandogli contro che è "bastardo, figlio di puttana; un disagiato del cazzo che non ci sta apposto con la testa". Posto che se ne rende conto anche lui che c'è qualcosa che non va se già a dodici anni sei così aggressivo e ti rivogli alle persone usando un linguaggio tanto sboccato — probabile che ripeta molto di quanto gli capita di sentire a casa — non riesce a concepire che uno possa prendersela con Fares. Cioè, chi è capace di farlo probabilmente va pure in giro a prendere a calci gattini e cuccioli di labrador... e si permette di fare commenti sulla salute mentale altrui, ovvio.
Ovviamente il dettaglio degli insulti non è riportato sul registro, perché Niccolò è un pezzo di pane e se non fosse per la linea dura impostagli dal Consiglio di Classe lui la nota non gliel'avrebbe neanche messa — "sta passando un periodo difficile, cerchiamo di capirlo e non di punirlo" - ma fortunatamente Martino c'ha la sua schiera di piccole spie che gli riportano tutto...

"Professor Rametta! Gianmaria c'ha di nuovo rovinato la lezione di musica!!" Una di quelle che il resto della classe adorava, che attendeva in fibrillazione da una volta all'altra — perché spesso li portava in cortile per suonare, li faceva giocare mentre raccontava loro aneddoti e punti chiave di quanto avrebbero dovuto studiare — ma a cui il signorino De Santis puntualmente trovava un difetto e l'unico modo che conosceva per lamentarsi era attaccare verbalmente e fisicamente il Professor Fares.

C'ha voglia di morire, è evidente. Di essere defenestrato, come minimo.

"De Santis, metti via quei fiammiferi o faranno una brutta fine." Nulla, parole al vento. Avrebbe voluto dirgli che gli avrebbe ficcati su per il culo, ma s'è dovuto trattenere. Tanto, comunque, avrebbero sortito il medesimo effetto.

"Fogliati? Mi andresti a chiamare la collaboratrice scolastica?" L'ha sempre chiamata bidella, lui, ma poi come può fare il puntiglioso sulla terminologia tecnica delle discipline scientifiche, se cade su queste cose? I suoi allievi c'hanno una memoria da elefante, quando si tratta di accampare scuse per non ricordarsi le definizioni con le parole esatte... "Così io e De Santis andiamo a farci un bel giro dalla Dirigente e sentiamo subito che hanno da dire in famiglia su questa sua deriva piromane."

E guarda come li mette subito via, i fiammiferi.
Codardo.

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A/N: Ci scriverò ancora su questa versione di Martino e Niccolò? Molto probabile.

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