Hold your breath and count to ten

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Sapeva che sarebbe finita così.
Ne era perfettamente cosciente, fin dall'inizio.
Perciò avrebbe dovuto prepararsi al peggio. Anzi, aveva cercato disperatamente di non far nemmeno cominciare questa storia, per proteggere entrambi.
Ma s'è fatto convincere a buttarsi senza rete di salvataggio, con il cuore in mano.

Non avrebbe dovuto. La gente se ne va. Sempre. Trova di meglio, scopre che la vita è troppo breve per restare incastrati in una relazione che non gli dà più nulla.
Solo che... Insomma, è stato tutto così improvviso.

Dall'oggi al domani, Martino se n'è uscito con un "sai che c'è? Meglio chiudere. Tu non sei disposto a tornare a Roma, io non sono disposto a trasferirmi a Milano. Possiamo fare i finti martiri, ma non mi perdonerei mai di averti frenato. E credo sia lo stesso per te. Non voglio che tu sacrifichi nulla, Nico. Voglio tu sia libero."

Belle parole, all'apparenza.
Un mare di stronzate, in realtà.
Ed ora ne paga le conseguenze.
Ben fatto, Niccolò.
Vorrebbe trovare conforto nel fatto che non c'è un altro, che è semplicemente scemato il sentimento. Dopo tanti anni, è anche normale, no?

Marti non lo odia, almeno così dice. Sostiene pure che, volendo, 'possiamo restare amici'.
Sì, come no.
Amici di 'sto cazzo. Dove il cazzo non lo vede più nemmeno con il binocolo, però.
Al massimo può consolarsi con il proprio, ecco.
Perché, seppur la tentazione di uscire ed andare con il primo che passa - o anche la seconda... vuole un corpo, non una persona - ci sia, sa che poi una volta arrivati al dunque gli mancherebbe il coraggio.
Si vedrebbe Martino davanti, e... Lo farebbe sentire davvero uno schifo.
Meglio di no. Meglio restare a letto.
Meglio creparci, tra queste coperte.
Tanto più che non riuscirebbe ad alzarsi nemmeno volendo, visto che il suo corpo si rifiuta di obbedirgli.
Riesce soltanto a piangere.
Continuerà ancora a lungo.

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Ha fatto un errore madornale.
Ha voluto seguire l'istinto, una fastidiosa vocina nella sua testa che l'ha convinto che sapesse cosa fosse meglio per entrambi.

Ora è tardi, non c'è alcuna possibilità di tornare indietro e rimediare.
Cazzo, cazzo, cazzo.
Visto che è sta un'idea tutta sua, non dovrebbe prenderla così male, lo sa... Non è la fine del mondo.
Non è neanche una questione di orgoglio, perché l'amor proprio non è mai stata una delle priorità quando c'è di mezzo Niccolò.
Basta ammettere lo sbaglio, chiedere scusa e sperare che non glielo rinfacci per i prossimi vent'anni.
O anche cinquanta.

Chissà se anche Nico rimpicciolirà, con l'età. Un po' come sua nonna, che è più minuscola di lui e nonostante ciò lo chiama ancora "scricciolo" o "passerotto".
O se la strategia delle nonne dei Contrabbandieri - che cercano insistentemente di metterlo all'ingrasso - avrà la meglio, a lungo andare.
Sa di aver detto lui stesso che dovrebbero vivere questa cosa giorno per giorno, con serenità. Di smettere di pensare al futuro.
Ma non c'è nulla di male se non lo si fa in termini catastrofici, no?

"Ni? Scusa, scusa, scusa... Ho preso la Pepsi invece della Coca. Costava meno." Entra, implorando subito pietà.

Nico non risponde.
Scivola nella stanza ancora buia e lo trova a letto, immobile.

"Ehi, ehi, ehi. So che la detesti ma non piangere, per favore." Scherza, correndogli al fianco. "Va tutto bene. Ci sono qui io, e non vado da nessuna parte. Non so cosa tu abbia immaginato, Ni, ma era un incubo, okay?"

Non sa se si possa muovere una persona paralizzata nel sonno, ma poco gli importa. Ha l'assoluta necessità di spostare Nico, in modo che possa poggiare l'orecchio sul suo cuore e convincersi che questo è reale.
Che andrà tutto bene.
Glielo sussurra nell'orecchio, fino allo sfinimento di entrambi.
Passerà, anche questo.
Rimarranno, loro due.
E nient'altro.

Notes:

PROMPTS: "Doppio POV" (314 / 316) + "... ed era tutto un sogno"

La paralisi nel sonno mi è capitata una sola volta nella vita (qualche giorno prima di scrivere questa flashfic) e fortunatamente non ho avuto allucinazioni, ma resta comunque un'esperienza terrificante.

Lunga vita al nostro viaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora