Put a ring on it - Parte 2

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Non capita spesso che Niccolò riesca ad avvicinarsi, senza che lui se ne accorga.

A ben pensarci, l'unica volta che è successo è stato quel venerdì che ancora preferisce far finta non sia mai esistito.

Ma ci sta lavorando, per rammentarne solo gli aspetti migliori. Il tuffo al cuore quando ha sentito le mani di Nico sugli occhi, l'adrenalina a mille nel prendere quel treno verso Milano. Un gesto sconsiderato, senz'ombra di dubbio, ma proprio per questo alquanto eccitante.

E di eccitante c'era stato anche ben altro, sotto le luci rosse di quell'appartamento... o anche nella doccia, malgrado tutte le gomitate che si son dati prima di capire come starci in due... La spensieratezza di poter camminare mano nella mano col suo ragazzo, in una città dove nessuno lo conosce o lo giudica.

La felicità nel vedere gli occhi di Niccolò illuminarsi non appena entrano al Bar Luce. Sono ricordi preziosi, che non meritano di venir cancellati da ciò che è successo qualche ora più tardi.

Non sempre ci riesce, a non farsi sopraffare dall'angoscia quando ci ripensa. Succede sempre meno spesso, però. Chissà, forse un giorno potrà anche tornare in Piazza Gae Aulenti senza sentirsi svenire.È lì che vanno i suoi pensieri, quando due palmi ben conosciuti gli bloccano la visuale.

Sussulta, ha un brivido, e non riesce a rispondere al suo "Chi sono?" Rimane un po' intontito dal "Sorpresa!" di Niccolò, che non sta più nella pelle e lo invita a voltarsi, afferrandogli il polso.

"Noti niente di diverso? Te devo dà n'indizio? Perché me sento magnanimo, oggi, e te lo darei quindi non 'sta a fà orecchie da mercante." Non è tanto quel poco velato riferimento, quanto il continuo istinto di Niccolò di andarsi a toccare l'orecchio destro – la lingua batte dove il dente duole, c'è poco da fare, è più forte di lui – a fargli capire che sta riferendo al piercing. La pelle è arrossata, irritata dal contatto continuo con le dita di Nico.

"Fa male, eh?" Chiede, cercando di distrarlo. Gli prende la mano, accompagnandolo verso l'entrata. Potrebbe baciarlo, ma poi finirebbe per distarsi pure lui e farsi segnare assente alla prima ora. No, non è il caso.

"'na cifra. Ma come vedi, non sto a piagne." Risponde, inarcando le sopracciglia e piegando la testa da un lato. "Ancora non m'hai detto che ne pensi, però." Si fermano giusto davanti alla IVB, fingendo di non notare Giovanni ed Elia che si sbracciano per salutarli.

Che ne pensa? Che gli sta da Dio. Che non credeva che lui e Nico avrebbero mai fatto questo genere di cose, per sentirsi più vicini e complementari, ma che non gliene frega un cazzo. Che li prendano pure per il culo. Problemi loro se non c'hanno de meglio da fà.

"Lo adoro." Gli sussurra, accarezzandogli una guancia. Okay, magari un bacio ce potrebbe anche stà adesso...

"Ao', ma ce la fate? Pare che state a partì per la guerra!" Li interrompe Elia, urlandogli dietro.

Magari anche no.

Lunga vita al nostro viaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora