Devo tutto a... Chicco Rodi?

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Nota: Una drabble/flashfic sulla comprensibile indignazione che Giovanni deve aver provato quando Martino ha sostenuto che lui e Nico fossero tornati assieme grazie a Chicco Rodi, a fine S2...

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Non è che non sia felice per quei due.
Cazzo zì, certo che lo è, ma scherziamo?

Cioè, quando ha visto l'ultimo post di quel deficiente del suo migliore amico - che deve sempre stare a farlo preoccupa', l'infame - c'avuto tipo un sorriso stampato in faccia per parecchi minuti. Roba che manco i messaggi più teneri di Eva, tra un po'... Non c'è da stupirsi che pure suo fratello se ne sia accorto e gli abbia chiesto se per caso si fosse rimesso in contatto con la roscia. Seh... Magari.

Comunque. Quei due si meritano di essere disgustosamente felici, di far salire la glicemia e far venire la carie a tutti da quanto son sdolcinati.
Di riportare un po' di pace e serenità nelle loro vite, di rallegrare un po' quell'antro della disperazione che è ormai diventato casa di Martino.

Ciò nonostante, è a tanto così da mandare un 'Attaccati al cazzo, Marti, io la partita me la guardo a casa.' quando vede quel messaggio.
Deve tutto a chi esattamente? A Giovanni Mago Dell'Amore Garau, grazie tante.
Che cazzo è sta storia di Chicco Rodi? Dov'era Chicco Rodi quando non sapeva mettere insieme due parole per rispondere, a Bracciano?
Chi se n'è andato di sua spontanea volontà dalla propria casa, ha dormito all'addiaccio sul pavimento, e ha detto a Martino di andare a cercare Niccolò solo l'altro ieri?
Non Chicco Rodi.

Non lo manda, ovvio, perché certe cose è meglio dirsele faccia a faccia.
Tra l'altro, anche se non lo ammetterebbe mai, è piuttosto curioso di sapere un paio di cose: 1. perché Marti è dovuto entrare a scuola a quell'ora, 2. cosa cazzo ci faceva Niccolò lì, 3. se hanno parlato o no di quello che è successo a Milano e si sono scusati per essersi fatti tutto quel male a vicenda.

Deve sapere.
E troverà il momento perfetto per ricordare a Martino dove sarebbe senza di lui, nell'intervallo tra il primo ed il secondo tempo.
Sicuro.

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Quasi si vergogna, ma che stava a pensà?

Non è che Giovanni dispensi i suoi consigli per avere una pacca sulle spalle o per guadagnarci qualcosa dalla gratitudine dei suoi amici. Manco gli interessa se effettivamente si rendono conto di quanto gli devono... Lui ha aiutato Marti perché gli vuole bene, perché è come un fratello, e non sopporta di vederlo soffrire come un cane se c'è qualcosa che può fare per evitarlo.

Non può che farsi contagiare dall'allegria di questo nuovo Martino, che non riesce a stare fermo sul divano tanto è su di giri, che si diverte a fare il vago su quanto accaduto venerdì sera giusto per tenerli sulla corda.

È fantastico poter prendere di nuovo in giro Martino, fargli presente che è lui quello che non la pianta di tornare sempre a quella sera e che loro son venuti solo per la partita e mica gli interessa sapere come abbia trascorso il weekend con il suo ragazzo - sì, si sono sono finalmente messi assieme, daje!!.

Lui ed Elia mettono entrambi un braccio intorno alle sue spalle, pronti a rincarare la dose. Elia gli pizzica la guancia, come farebbe una nonna tanto orgogliosa del proprio adorabile nipotino, e Gio si mette a scompigliargli i capelli. Continuano a stuzzicarlo finché non ne può più, e si alza dal divano per sfuggire al loro assalto.

"Fantastico, fraté. Solo a sentì 'sta storia me so mezzo innamorato de te pure io, ma ce sta 'na cosa che proprio te devo chiedere..." Luchino non può fare a meno di dire, una volta che Martino torna dalla cucina con un paio di birre da stappare.

"Spara. Già te dico che non rispondo se me chiedi che abbiamo fatto dopo esserci lavati i denti, però."

Mossa astuta, zì. Meglio mettere dei paletti alla curiosità di Luchetto.

"Gli hai detto 'salti tu, salto io' ? Ve siete messi sulla balconata urlando 'SONO IL RE DEL MONDO'!' per farvi sentire da tutta Roma? Perché se non l'avete fatto, scusa se te lo dico, il tutorial de Chicco è un po' sprecato per voi due..." Non è facile per lui essere così severo con Niccolò, glielo si legge in faccia. E sta dicendo quelle stronzate con tanta serietà che Giovanni non può fare a meno di sghignazzare ed Elia di alzare gli occhi al cielo.

Martino, pace all'anima sua, non sa nemmeno come reagire.

"Coooosa? No! Ma che c'avete tutti quanti co' ste citazioni der Titanic? Hai per caso parlato con Filippo pure te?"

Ed ora chi cazzo sarebbe 'sto 'Filippo', scusa?

"Hai fatto amicizia pure col fratello di Eleonora, alle nostre spalle, eh Marti?" Lo anticipa Elia, che pare alquanto risentito che Martino sia andato a chiedere consiglio a perfetti sconosciuti - non solo Sava, ma pure il tipo strano che mangia il sedano sotto le scale... che poi s'è rivelato non essere così male, ma non è questo il punto - invece di parlare coi propri amici.

Brucia parecchio, Giovanni deve ammetterlo. Gli fa chiedere cosa ha fatto di tanto tremendo da far pensare a Martino che chissà che sarebbe successo se gli avesse detto che gli piaceva un ragazzo. Forse tutto quel parlare soltanto di fregna o di fumo? Che se non t'interessa la fregna ed il ragazzo con cui stai è meglio se non fuma - sì, ha fatto pure lui le sue ricerche - sei tagliato fuori?

Non sta a pensarci troppo, comunque. L'importante è che Martino abbiamo trovato qualcuno che lo potesse aiutare allora e che sappia che ora ci sono loro a coprirgli le spalle.

'Ne sapevi qualcosa, te?' Elia gli chiede, con uno sguardo eloquente

'No, zì, zero.' Risponde, scrollando le spalle.

"Quand'è che ve sareste incontrati, voi due?"

Ehi... Ehi, ehi, ehi. Stop. Da dove esce tutta 'sta smania de sapé chi è Filippo Sava, Elia?

Com'è che te sei reso conto subito che Marti stava a parlà proprio di lui?

Giovanni sa che gli sta sfuggendo qualcosa, qui.

Sì... Ma cosa?

Lunga vita al nostro viaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora