Monologhi Interiori

317 11 2
                                    


Nota:  Storia nata da un post su Tumblr, che diceva "Un penny per il monologo interiore di Nico durante la scena della carbonara mentre decide come fare il big reveal a Marti sul fatto che sì in effetti ho una ragazza e stiamo insieme da anni ma niente di serio" che si è sviluppata in un paio di monologhi interiori dal primo giorno di scuola di Nico fino al pomeriggio in cui ha invitato Martino a casa sua.

*****************************

17 Settembre 2018 - Ore 07:59

Quest'anno andrà meglio. Esagerazione.
Quest'anno farà meno schifo dello scorso. Ce può sta', sì.
Quest'anno dobbiamo soltanto arrivare alla matura senza troppe assenze, tenere una media alta che se no mamma ce sta ancora più addosso ed evitare drammi.
Non siamo qui per farci amici. Socializzare, okay. Evitare che ci sparlino dietro, pure. Più di così, si vedrà.

Vorranno sapere che è successo al Virgilio, ma non mi va di parlarne.
Non mi andava nemmeno di uscire dal letto, in verità, ma se avessi mancato il primo giorno so che avrei dovuto mettermi a ridiscutere la scelta di non andare ad una scuola privata con i miei.

Okay, Niccolò, vediamo di che morte dobbiamo morire.


8 Ottobre 2018 - Ore 13:04

Che palle. Altri 8 mesi e mezzo così no.
Cioè, son circondato da gente tollerabile - fatta eccezione per Covitti, a cui probabilmente brucia il culo di non essere più la star della classe? bo', davvero, non capisco quale sia il suo problema - ed i prof non sono né più né meno pesanti rispetto a quelli che c'avevo ma... Altre occasioni per conoscerli meglio?

O per liberarmi di 'ste cazzo di ore di alternanza?
In cui magari, per una botta di culo, trovo anche il ragazzo pieno di lentiggini che ho intravisto nei corridoi? Quello che c'ha un amico che non butteresti via manco lui - il fascino dell'occhio azzurro - esatto.
Seh. Vabbé.
Sogna, Niccolò. Sogna.
C'avrà di meglio da fare, sicuro.

A parte il gruppo di teatro, il nulla cosmico. Interpreto già la parte di un sano di mente tutti i giorni, quindi grazie ma anche no grazie.

"Ehi, ciao! Avete mai pensato di avere di un vostro programma in radio?"

No, non ci hai mai pensato. Chi cazzo l'ascolta, poi, una radio scolastica?
Nessuno. Ma è un modo come un altro per far passare il tempo. Per far sembrare le giornate meno monotone e tutte uguali.
E poi te lo chiede Sana. Glielo devi, dopo che l'hai tagliata fuori dalla tua vita per storie tue con suo fratello... no?

Sempre meglio che andare a pulire i cessi al McDonalds, di sicuro.
O stare a sentire Maddi e le sue interessantissime cronache delle giornate all'università.
In cui non ribadisce mai, figuriamoci, che se fossi stato più attento a seguire la terapia ed i suoi consigli magari a quest'ora il diploma ce l'avrei.
Non lo fa apposta. Non lo dice apertamente. Lo fa intuire.

Quand'è che ci decidiamo a mollarla, comunque?
Nell'anno del mai, perché poi con chi c'andiamo a lamentare quando stiamo uno schifo? Chi è che c'è sempre stato?
Ecco, già abbiamo la risposta.

Bravo Niccolò, bravo.

11 Ottobre 2018 - 17:43

C'è. C'è!
Okay. Piano d'azione al volo: non voltiamoci, non lo guardiamo, facciamo finta che non esista e di non sentire che ci sta fissando. Lui mica lo sa che c'abbiamo 'sta paranoia che la gente non c'abbia di meglio da fare che starci con gli occhi addosso e che abbiamo sì imparato a fregarcene... Ma fatto sta che se entro in una stanza io do per scontato che la gente mi stia ad osservare.
Incluso lui.

Ma se mi volto e lo guardo poi magari finisce che mi strozzo con la torta, o m'inciampo nel banco.
No. Un minimo di dignità, ora che abbiamo un pubblico.
Salutiamo le ragazze. Studiamo con grande interesse il piatto di plastica e voltiamoci verso la lavagna. No, Nico, non distogliere lo sguardo neanche per un attimo. Mantieni questa tua aria misteriosa e distaccata, finché puoi. Magari lo stani...

Lunga vita al nostro viaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora