Frittini e pizzette

365 9 0
                                    


Note: Fic scritta prima che uscisse "Tu non sei di Milano" ma può essere benissimo letta come future!fic, in cui discuteranno di nuovo di come organizzare il loro matrimonio ;D

***********************
"Al nostro matrimonio verranno serviti soltanto frittini e pizzette." Annuncia Niccolò, fregando il cibo dalle mani di Martino per poi portarglielo alle labbra.

Sta correndo troppo? Può darsi.
Ma è sincero: con Martino, lui, ci vuole davvero passare la vita. Lo farà fuggire a gambe levate? Crede di no. Il suo ragazzo non si fa certo spaventare così facilmente.

Il suo ragazzo. Sembra incredibile poterlo chiamare così: è un pensiero che gli mozza il fiato e fa battere il suo cuore all'impazzata.

Martino non scappa, ma abbassa lo sguardo e sorride. Cazzo, quanto è adorabile. Se lo mangerebbe di baci.

"Mettiamo pure che io ti dica di sì, quando troverò l'anello in un pacchetto di patatine o quando mi farai la proposta davanti alla tomba di uno sconosciuto, inventandoti chissà quale storia strappalacrime... Ma sei fuori di testa se pensi sul serio che io lasci che ti occupi del catering."

Parole pesanti, che lo prendono in contropiede. Si morde un labbro, incerto su come reagire.

È felice, ora. Euforico, addirittura ed il torno di Marti è scherzoso. Non c'è ragione di rovinare questo momento per un nonnulla.
Non vuole saltare di nuovo a conclusioni totalmente sbagliate.

"Sarebbe un problema?" Chiede, sfiorandogli lo zigomo e domandandosi perché diavolo stiano ancora parlando quando potrebbero tornare ad esplorare l'uno il corpo dell'altro, archiviando ogni più piccola reazione...

"Offrire pizzette e frittini ai nostri invitati? No, cioè... È che nun me va de' fa' la figura del pezzente." Dice, con estrema serietà. Come se questa non fosse una discussione ipotetica, come se da questa discussione dipendesse l'organizzazione delle loro future nozze.

"Be', certo, visto che te sei trovato uno coi big money..." Inarca un sopracciglio, provocando Martino con una leggera spinta sulla spalla.
Gli amici suoi - i Contrabbandieri - l'hanno subito preso in giro al riguardo, proprio perché gliel'han dovuto far notare loro che uno con casa vicino a San Pietro e la colf non è certo un poveraccio.

"Manco fossero tuoi. Comunque no. Non lo definirei un problema. Non più delle tue abilità culinarie o della tua discutibile definizione di 'posto romantico' " Ribatte con un pizzicotto sulla coscia, scendendo poi a baciare la sua pelle arrossata. Sta diventando così audace.

Gli ci vuole tutta la sua forza di volontà per non invitarlo a risalire un po', con quelle labbra dispettose. Per restare fermo, senza tradire quanto gli costi.

"Se non apprezzi il mio innegabile genio, puoi anche proporre qualcosa te. Mica muori."

Martino spera di interrompere la conversazione accarezzandogli un fianco e strofinando il naso contro il suo inguine, ora. Diversivo encomiabile e quasi riuscito. Quasi.

"Intendevo se è un problema che io sia fuori di testa." Lascia scorrere una mano tra i suoi capelli, appigliandosi alla nuca di Martino. Neanche il gesto potesse influenzare la sua risposta.
Renderla ciò che Niccolò vorrebbe sentire.

"Ma te pare?" Lo squadra come si sentisse quasi offeso da quell'insinuazione. "Senti, se devi usarla per dire cazzate, troviamole un'altra occupazione a 'sta bocca..."

Si lascia distrarre, questa volta.
Molto più piacevole dell'alternativa. 

Lunga vita al nostro viaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora