Aria di festa

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Aaron pov

Il sole sorgente illumina il palazzo che è già all'opera con gli ultimi preparativi per le mie nozze.

Ho passato il resto della notte insieme ad Amber bevendo sangue e pensando ad un modo per convincere mio padre ad annullare il tutto.

Come da accordo alle prime luci dell'alba mi sarei fatto trovare nella mia stanza per l'inizio dei preparativi.

"Devi muoverti se non vuoi scatenare l'ira di tuo padre" mi consiglia la ragazza raggiungendomi e appoggiando una mano sulla mia spalla volgendo il suo sguardo al sole nascente.

"Un'altro minuto" affermo solamente per spostare il momento in cui dovrò affrontare Lucifero.

"Dai muoviti fifone, è tuo padre e non puoi morire quindi muovi quel culo e vai da lui immediatamente" mi incoraggia la ragazza spingendomi in direzione della porta e dandomi così l'incentivo di cui avevo bisogno.

Le sorrido un'ultima volta imprimendomi nella mente il suo sguardo sereno ma preoccupato e sofferente allo stesso tempo.

Apro la porta ed esco percorrendo velocemente i lunghi corridoi del palazzo.

Sorpassando i quadri alti due metri appesi alle pareti e tappeti rossi stesi sul pavimento, spalanco le grandi porti della mia stanza.

Mio padre è in piedi davanti a me che mi aspetta impaziente, battendo il piede sul pavimento.

La tensione che per tutta la notte è stata tenuta a bada dall'alcool e dalla presenza di Amber ora riaffiora più dirompente di quanto potessi immaginare.

Non ho mai affrontato mio padre,non apertamente almeno.

Ciò che dice lui è legge, anche per suo figlio.

Puoi farcela ne sono certa, ci vediamo dopo comunque andrà.

Rimbomba la voce della ragazza nella mia testa e queste sue ultime parole mi danno la carica necessaria per entrare definitivamente nella stanza e chiedere le porte alle mie spalle.

"Dobbiamo parlare" esordisco e noto l'uomo davanti a me guardarmi con sguardo molto confuso ma consapevole.

"E di cosa figliolo?" Mi domanda fingendo di non sapere.

"Non voglio sposare Charlotte" affermo secco e noto un'immediato cambio nel suo umore.

"Questo lo hai ribatito varie volte" commenta noncurante.

"Non mi sposerò papà, non merito di essere infelice per il resto dell'eternità e nemmeno lei merita di stare al fianco di un'uomo che non è colui che vorrebbe" chiarisco deciso.

"Tu ti sposerai con quella donna" ribatte alzando il tono della voce, sta iniziando ad alterarsi.

"No"

"Sposerai Charlotte e lo farai per me, per il popolo e per lei" continua lui imperterrito parlando ulteriormente più alto.

"Non sposerò una donna condannandoci all'infelicità, all'odio reciproco e alla costrizione di avere degli eredi" esordisco io arrivando al suo timbro di voce.

"Tu la prenderai in moglie perché è tuo dovere" mi urla contro l'uomo avendo perso completamente la pazienza.

"Io non la amo" urlo a mia volta con tutte le forze che ho in corpo.

"Tu la sposerai comunque perché è questo che fanno i veri re"

"Quello che fanno i veri re è sposare la donna che amano veramente per dare al popolo o a chiunque l'impressione migliore di se stessi"

Legendary lovers and the mystery of the hidden roomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora