OLTRE LO SGUARDO

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Amo quelli che ambiscono all'impossibile.
(Johann Wolfgang von Goethe)


-Devo andare in bagno- dico. Stiamo rientrando dal cortile e ci stiamo dirigendo in aula. Katy continua a parlare di Harry e a me è scoppiato un bel mal di testa.

Katy aggrotta la fronte. –Vuoi che ti accompagni?- mi chiede. Il bagno è nella direzione opposta e so bene che non ha voglia di venire con me.

-No, tu vai pure in classe-

-Okay- mi saluta con un gesto della mano. So che spera di trovare Harry da solo.

Mi volto e mi dirigo verso il bagno. Il corridoio si sta svuotando. Alcune ragazze ridacchiano vicino agli armadietti. Arrivo di fronte alla toilette delle femmine. Appoggio la mano sulla maniglia e l'abbasso, quindi entro. Mi fermo a bocca aperta.

Harry è in piedi in fondo al bagno. Una ragazza dell'ultimo anno gli cinge il collo con le braccia. Indietreggio confusa. Un attimo dopo gli occhi di entrambi sono su di me. Harry ride. La ragazza sembra sorpresa, poi sorride. È una cheerleader. I capelli scuri le ricadono intorno al viso ovale. Megan non sarà felice se lo verrà a sapere.

-Va bene, Mary, puoi andare- dice Harry.

La ragazza ridacchia e si allontana, lasciando che lui le colpisca il fondoschiena. Mi faccio da parte e lei esce senza degnarmi di uno sguardo. Restiamo solo io e Harry. Deglutisco. Non so cosa fare.

-Mariebel- dice lui. Mariebel... sa come mi chiamo anche se non pronuncia correttamente il mio nome. Non lo correggo. Mi piace come lo pronuncia. Ho il cuore in gola.

-Questo è il bagno delle ragazze- gli faccio notare in un soffio.

Lui mi sorride, divertito. –Lo so- fa un passo in avanti e non mi permette di avanzare.

-Devo passare- vado avanti, ma lui mi afferra il polso, una stretta ferma e dolce. Mi volto e mi ritrovo con il suo sguardo addosso. È come se mi spogliasse con gli occhi. Improvvisamente mi rendo conto di quanto quel suo sguardo sia intimo.

-Mi piace come sei vestita- mormora. È quasi distratto mentre lo dice, il suo sguardo è fisso sul ciondolo che porto al collo. La rosa rossa. Forse si sta chiedendo se l'ho preso nello stesso negozio in cui lo ha acquistato la sua amica.

Abbasso lo sguardo, avvampando. Ripenso al sogno, alle sue labbra premute sulle mie. Siamo vicini, troppo vicini.

-Sei in imbarazzo? Sei una bambina- esclama divertito, quindi mi lascia il polso.

Se ne va. Resto un attimo immobile, poi apro la porta di una delle toilette ed entro. Mi chiudo dentro. Mi gira la testa. Il cuore mi batte così forte che temo che possa scoppiare. Ho la gola secca. Non può essere vero. Vorrei solo poter correre via, andarmene a casa.

 Vorrei solo poter correre via, andarmene a casa

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Katy ha già preso posto. Ha il libro di letteratura aperto davanti a lei, ma non lo sta guardando. I suoi occhi sono puntati sul cellulare. La raggiungo e mi lascio cadere al suo fianco.

-Che faccia! Sembra quasi che tu abbia visto un fantasma- mi punzecchia.

Forse non ha tutti i torti. -Sono solo un po' stanca- mento.

Lei annuisce.

Harry entra in quel momento. Guarda verso di me. Ha un leggero sorriso sulle labbra. È come se mi dicesse: adesso abbiamo un segreto. Arrossisco e mi concentro su quello che sto facendo. Prendo i libri dallo zaino.

Katy sta parlando di ciò che ha fatto ieri pomeriggio. Non m'importa, non riesco a concentrarmi sulle sue parole. Sento gli occhi di Harry puntati su di me.

La professoressa entra. Mrs Jones è una donna alta, di circa cinquant'anni. È molto bella, con un viso delicato. Da giovane doveva essere stata una di quelle ragazze che fanno girare tutti gli uomini. Forse è stata una cheerleader.

-Pronti per cominciare un nuovo argomento?- chiede, posando i libri sulla cattedra. Oggi indossa una maglia nera e un paio di jeans con il pizzo bianco. Ha i capelli biondi legati stretti in uno chignon. Si spinge indietro gli occhiali da vista con la montatura blu che riescono a far risaltare ancora di più i suoi occhi azzurri.

-Per niente- risponde uno spiritosone.

-Molto divertente- esclama la professoressa, ridendo –però dobbiamo proseguire- si siede alla cattedra –sempre se non preferite essere interrogati-

Un coro di proteste si leva subito.

-Immagino che sia un no... vediamo un po'- apre il libro di letteratura –oggi parliamo di una poesia- decide dopo un breve silenzio –si tratta di una poesia di Shakespeare- si guarda intorno, quindi indica un nostro compagno che si trova in prima fila –Karl, leggi a pagina quarantatre-

Karl obbedisce.

Per la verità, io non ti amo coi miei occhi,

perché essi vedono in te un mucchio di difetti;

ma è il mio cuore che ama quel che loro disprezzano

e, apparenze a parte, ne gode alla follia.

Né i miei orecchi delizia il timbro della tua voce,

né la mia sensibilità è incline a vili toccamenti,

né il mio gusto e l'olfatto bramano l'invito

al banchetto dei sensi con te soltanto.

Ma né i miei cinque spiriti, né i miei cinque sensi

possono dissuadere questo mio sciocco cuore dal tuo servizio,

avendo ormai perso ogni sembianza umana,

ridotto a schiavo e misero vassallo del tuo superbo cuore.

Solo in questo io considero la mia peste un bene:

che chi mi fa peccare, m'infligge pure la penitenza.

-Molto bene- dice la professoressa –ora ditemi un po' voi cosa ne pensate-

Nessuno parla, poi Jane Sary alza la mano. È la secchiona del corso, ha sempre qualcosa da dire su qualsiasi cosa.

-Sì, Jane- dice Mrs Jones accondiscendente. A volte penso che neppure lei sopporti Jane.

-Parla di un amore che và oltre l'aspetto fisico, oltre la voce, oltre qualsiasi cosa si possa percepire attraverso i sensi-

-Perfetto-

-E poi c'è il tema della servitù d'amore- continua Jane -Si è servi di chi si ama-

-Ottimo- si guarda intorno. È stufa di sentire Jane e sta cercando qualcuno di diverso -Marybel- chiama.

Sobbalzo sorpresa. Non mi aspettavo che chiamasse me. Improvviso. -La poesia riguarda un amore che fa soffrire- mentre lo dico mi rendo conto che non è esatto... piuttosto è una libera interpretazione, ma continuo -il poeta ci dice che l'amata ha molti difetti, considera il sentimento come una peste, cita il peccato-

La professoressa sorride. -Brava Marybel-

Mi sfugge un sorriso. Sono orgogliosa di me stessa. È a questo punto che sento un brivido che mi percorre la schiena. Mi volto e incontro il suo sguardo. Harry mi sta fissando e sorride. Mi giro e mi concentro sul libro. Ho il cuore in gola. Spero solo che non mi scoppi.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Cosa ne pensate di questo capitolo?

A mercoledì ❤

Quando la Bella s'innamorò del LupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora