VOCI

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Apro gli occhi, svegliata da alcune voci. Non sono le urla che normalmente interrompono il mio sonno. Sbatto le palpebre. Sono le cinque di mattina. Fuori il sole ha iniziato timidamente a illuminare il mondo. Ci metto un attimo a capire che Harry non è al mio fianco. Mi metto seduta e mi guardo intorno. La camera è vuota. Scendo dal letto. Scalza mi avvicino alla porta. Sono due voci maschili. Una è di Harry. Sembra agitato. 

-Vattene, non voglio che ti trovi qua-

-Prima voglio che tu ragioni- dice l'altro ragazzo. Ha una voce bassa e leggermente roca. –La maledizione non esiste-

-Allora perché non riesco più a cantare?- chiede Harry. Ricordo che quando era piccolo amava cantare.

-Oh, non dire sciocchezze-

-Non so più cosa fare... ho sbagliato con Claire, sono stato crudele, ma non merito un simile dolore-

Claire. Il nome mi fa sussultare. Mi avvicino ancora di più per ascoltare meglio.

-Manda via quella ragazza, lei non c'entra nulla- continua la voce.

Quella ragazza... sono io? Harry è davvero così disperata da credere di essere vittima di una maledizione? Sono confusa.

-Più facile a dirsi che a farsi- mormora.

-Non mi dirai che... no, non ci credo-

-Non ne voglio parlare- risponde Harry, teso.

-Hai distrutto Claire, non rifare lo stesso errore- sento dei passi che si allontanano.

Sono indecisa su cosa fare, ma poi mi rimetto sotto le lenzuola e fingo di dormire. Harry torna dopo un tempo che mi pare infinito. Non s'infila nel letto, lo sento andare avanti e indietro nella stanza, il pavimento che scricchiola sotto i suoi passi. Lo vorrei sbirciare, ma mi trattengo, per paura che mi veda. Non sono pronta ad affrontarlo. Alla fine se ne va. Lo sento allontanarsi sempre di più lungo il corridoio.

Alle sette non riesco più stare a letto. Mi alzo ed esco dalla stanza. Non so ancora  cosa fare, ma devo  parlare con Harry. La casa è stranamente silenziosa. Scendo le scale e chiamo Harry. Nessuno risponde. Corro per tutte le stanze. Non c'è. Dov'è finito' Infine decido di fare colazione. Faccio il caffè, apro il frigorifero e prendo il latte. Scelgo dei biscotti ricoperti di cioccolato che mangio, sorseggiando il caffè macchiato. Ignoro il groppo che ho in gola. Non so cosa fare. Anzi, so cosa fare. Devo finire di leggere ciò che ha scritto Claire. Salgo e mi dirigo nella mia stanza. Apro la porta e vado a prendere i fogli. Mi sento stranamente nervosa. Il cuore mi batte forte, la testa mi gira, le mani sudano. Mi siedo sul letto e ricomincio a leggere da dove mi ero interrotta.

Sto sempre peggio. Amo Harry con tutto il cuore, ma sono sicura che lui non mi ami. Mi sento così fragile in questo momento, una tazzina che si può rompere in qualsiasi momento. Oggi gli ho parlato. Lui mi ha detto che mi ama, ma so che non era sincero. Harry è un ingannatore, il mondo è pieno d'ingannatori. Mi ha portata a tirare con l'arco. Non mi ama lo so.

Harry non mi ha chiamata. È uscito con gli amici. Io invece sono qua, sola e in lacrime. Ho paura. Lui non mi ama.

L'ho maledetto, sì, gli ho lanciato una maledizione. Così impara a non interessarsi di me! Dovevi vedere la sua faccia. Mi ha guardata con gli occhi sgranati. Mi ha chiesto se ero impazzita.

-Voglio vendicarmi- gli ho risposto.

-Non ho fatto nulla-

-Hai messo la tua band davanti a me... non canterai mai più-

Lui scuoteva la testa, oh, com'era disperato.

-E sarai maledetto fino a quando una ragazza dal cuore puro s'innamorerà davvero di te... ma tu non sei degno dell'amore di una ragazza dal cuore puro-

Fisso le parole, facendo quasi fatica a capire. Una maledizione, una ragazza dal cuore puro. Sono confusa, molto confusa. Resto immobile non sapendo cosa dire o cosa fare.

Quando la Bella s'innamorò del LupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora