Quando la Bella s'innamorò del Lupo

SOTTO LE STELLE

Non scegli chi di cui ti innamori. Ci sono così poche persone da amare. È difficile per un adulto amarne un altro. Quasi impossibile.
(Katharine Hepburn)

Il cielo scuro è ricoperto di stelle. Luccicanti lucciole riempiono l'aria come piccole fatine. È tutto magico. Mi sfugge un sorriso. Questa è una di quelle notti che dovrebbero durare in eterno. È stato Harry a propormi questa serata. Credo che sia un modo per fare pace. Le mie labbra pulsano ancora dopo il suo ultimo bacio.

La tavola è apparecchiata e al centro di essa ci sono delle candele accese. Sorrido.

-Ti piace?- mi sussurra Harry all'orecchio. La sua voce mi procura un brivido.

-Sì, è perfetto- mormoro.

-Sapevo che ti sarebbe piaciuto- mi bacia l'orecchio con tenerezza.

È molto romantico. Non avrei mai immaginato che Harry potesse essere così romantico. C'è una parte di lui che nessuno conosce. La parte di cui mi sto innamorando. So che non dovrei. È folle innamorarsi di lui, ma non importa, certe cose non si possono controllare. Senza parlare mi conduce fino al tavolo, passandomi un braccio intorno alla vita. Mi tira indietro la sedia con la mano libera e io mi accomodo. Lo guardo mentre si siede di fronte a me. Mi fissa per un lungo istante, poi mi sorride. –Indovina cos'ho ordinato?-

-Non saprei... forse un antipasto-

Harry prende un vassoio che ha appoggiato lì vicino e toglie il coperchio. Posso vedere delle sottili fettine nascoste sotto un velo di salsa. Ho già l'acquolina in bocca.

-Vitello tonnato- esclamo.

-Esatto- me lo serve, posizionandolo con attenzione nel mio piatto.

-Grazie- inizio a tagliarlo a piccole fette.

-Lo adoro- dice Harry, mettendoselo nel suo piatto.

-Piace anche a me- ne prendo un po' e me lo porto alle labbra. Il sapore è intenso.

Parliamo di moltissime cose. Il tempo pare volare. Quando terminiamo di mangiare Harry si alza.

-Che ne dici di fare una passeggiata?-

-Non dobbiamo sparecchiare?- chiedo.

Lui ride, la sua melodiosa risata. -Non sai proprio divertirti, eh?-

Mi alzo anch'io. -Va bene- dico sorridendo -Non sparecchiamo-

Lui s'incammina e io lo seguo. Proseguiamo in silenzio. È un silenzio stranamente rassicurante, familiare.

All'improvviso una stella cadente percorre il cielo scuro. Sembra quasi un graffio dorato.

-Esprimi un desiderio- si affretta a dirmi Harry.

Lo esprimo. È un desiderio folle, sconsiderato, non so neppure come mi sia venuto ma ormai è fatta. Mi giro verso Harry.

-Espresso?- mi chiede.

Annuisco. Se solo sapesse...

-Cos'hai chiesto?-

-Non posso dirtelo, altrimenti non si realizzerebbe-

-Superstiziosa?-

-Credo che sia sciocco sfidare la sorte- mi giustifico.

-Hai ragione, è sciocco sfidare la sorte- concorda. Sembra pensieroso.

-E tu? Hai espresso il desiderio?- chiedo a Harry.

Lui mi rivolge un sorrisetto beffardo. –Sì, potrei averlo espresso, ma non posso dirlo-

Mi sfugge una risatina. –Almeno mi puoi dire se lo hai espresso o no-

-Non ti dirò neppure quello-

-Secondo me l'hai espresso- dico, sorridendo.

-E cosa te lo fa pensare?- mi chiede, spingendosi avanti.

-Sarebbe sciocco non tentare la sorte- gli rispondo.

-Ma forse io ho tutto ciò che voglio- lo dice piano, sensualmente, lo sguardo fisso di me. Il suo sguardo penetrante.

-Davvero?- lo chiedo, leggermente provocatoria. Un brivido mi percorre, ma mi sforzo d'ignorarlo.

-Davvero- fa un passo avanti, quindi mi prende la mano. Restiamo alcuni secondi così, senza parlare, poi lui mi tira a sé con irruenza. Finisco nel suo abbraccio. Mi aggrappo a lui e lo bacio prima che possa farlo lui. È preso di sorpresa. Barcolliamo un attimo, poi lui mi solleva. Gli cingo le gambe intorno alla vita. Desidero i suoi baci, desidero che mi stringa forte a sé. Si piega e mi fa sdraiare sul prato. Sento l'erba gelida che mi sfiora la pelle. Lui è subito addosso a me. Le sue labbra accarezzano il mio viso, il mio collo, perfino il mio vestito. Il suo peso è confortante. Mi abbandono a lui, non potrei fare altro.