LA SCATOLA

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Harry è uscito e mi ha lasciata libera di esplorare la sua biblioteca. Sto cercando un romanzo da leggere quando noto una piccola scatola di legno decorata con cura. Mi avvicino, perché c'è qualcosa che attira la mia attenzione. 

Sulla scatola c'è incisa una rosa identica al mio ciondolo. Me lo sfilo dal collo. Forse è qualcosa di più di un semplice ciondolo. Forse è una chiave. La tengo un po' tra le mani, poi mi decido e l'appoggio sull'incisione a forma di rosa. Entra perfettamente. La scatola scricchiola. Il coperchio ora è socchiuso. Lo apro. All'interno la scatola è foderata di velluto rosso. L'accarezzo e scopro che c'è un doppiofondo. Lo alzo. Ci sono dei fogli di carta scritti in una calligrafia piccola ed elegante. Lettere? Le prendo in mano. No, non sono lettere, sono fogli usati come un diario. Il nome scritto in fondo mi fa tremare. Claire. Sono le memorie di Claire. Quella scatola era sua. Per un folle istante penso che forse anche il mio ciondolo è in realtà suo, ma non è possibile. Alla fine chiudo la scatola e nascondo i fogli dentro una tasca del mio abito. Recupero il ciondolo e lo indosso di nuovo. Ho il cuore in gola. Non so cosa fare.

Sento dei colpi al piano di sotto. M'immobilizzo, ripensando alle urla che rompono il silenzio notturno. Le urla, i colpi... altri colpi, sembrano passi. Mi volto verso la porta. Potrebbero essere entrati i ladri. Il cuore aumenta i battiti. Ho paura, tremendamente paura. Mi guardo intorno alla ricerca di qualcosa con cui difendermi. Alla fine prendo una statuetta. È vecchia, ma è di solito metallo. La prendo con entrambe le mani ed esco dalla stanza. Seguo i rumori, il cuore in gola. Razionalmente mi dico che potrebbe essere Harry. Certamente è tornato prima. Non ci credo però. Scendo le scale il più silenziosamente possibile. Mi avvicino verso la fonte del rumore. C'è qualcuno in veranda. Avanzo. Sono vicini, molto vicini.

Mi fermo un attimo prima di tirare la statuetta in testa all'intruso.

Jack mi sta sorridendo, i capelli spettinati e gli occhi brillanti.

-Cosa ci fai qui?- gli chiedo, abbassando la statuetta. Il cuore finalmente rallenta.

-Volevamo vedere come stavi- esclama Katy, uscendo da dietro l'angolo.

Mi sfugge un sospiro. –Dovete andarvene, se Harry vi vedesse... -

-Harry, Harry, da quando ti preoccupi di lui?- mi chiede Katy, il tono infastidito.

-Tranquilla- mi dice invece Jack –abbiamo aspettato che se ne andasse-

-Lo stavate spiando?- chiedo sorpresa.

Entrambi hanno il buon gusto di arrossire.

-Perché siete venuti qua?- chiedo, posando la statuetta su un ripiano.

-Te lo abbiamo detto, volevamo essere certi che tu stessi bene- si affretta a dirmi Jack.

-Sto bene, ora che lo avete visto potete andare- non voglio stare con loro.

-Dai, stiamo poco, poi andiamo-

Sospiro. So che è inutile tentare di farli desistere, per cui semplicemente annuisco. –Va bene, ma non più di mezz'ora, Harry non sta mai via a lungo- so di stare mentendo, spesso non si fa vedere per ore.

-Non staremo molto- mi promette Jack.

Sospiro. –Venite, vi porto sul retro-

Usciamo dalla veranda e ci troviamo nel giardino sul retro. È il posto migliore, perché da lì si può sentire l'arrivo di Harry e inoltre c'è una seconda uscita.

-Che bel posto- esclama Jack, guardandosi in giro –non pensavo che fosse tenuto così bene-

-Harry ci tiene molto- mi ritrovo a dire. Mi siedo su una panchina.

-Allora... qualche storia oscura?- mi chiede Jack, sedendosi su un muretto di fronte a me. Katy resta in piedi, lo sguardo che vaga.

Scuoto la testa. Vorrei che se ne andassero. Voglio leggere gli scritti di Claire.

Jack sembra leggerli la mente. –Ti ha detto qualcosa di Claire?-

Scuoto la testa.

-Di cosa parlate?- mi chiede Katy, lo sguardo attento.

-Nulla di particolare, non passiamo molto tempo insieme- mento.

Katy mi guarda in modo strano. Non mi crede.

-Io ho continuato le mie indagini su Claire e ho scoperto che le era stato diagnosticato un disturbo della personalità- dice Jack.

Aggrotto la fronte. –Non dovrebbe essere privato?-

-Lo sai che io posso trovare tutto ciò che voglio- esclama vittorioso.

Annuii. –Lo so- lo assecondo.

-Claire comunque aveva dei problemi-

-Gravi?- domando con un filo di voce.

-Sì, ci sono stati alcuni episodi preoccupanti-

Non sono certa di voler sapere. Per fortuna un rumore attira la nostra attenzione. L'auto di Harry sta entrando nel vialetto.

-Dovete andare- dici, sollevata. Mi alzo in piedi.

-Adesso?- chiede Jack, deluso.

-Subito!-

I miei amici si affrettano a uscire. Mi sfugge un sorriso. Il ritorno di Harry è proprio salvifico.

Quando la Bella s'innamorò del LupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora