Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti che ti vedo, direi "ti amo" e non darei scioccamente per scontato che già lo sai.
(Gabriel Garcia Marquez)
Il grande orologio del teatro suona le sei. È tardi. Sono stanca, abbiamo ripetuto diverse volte le nostre parti.
-Per oggi possiamo finire- dichiaro.
Harry annuisce. Ciocche di capelli gli ricadono sulla fronte. Prendo il mio zaino, che ho lasciato dietro le quinte. Quando torno sul palco lui è lì che mi aspetta. Spero che non veda il mio sorriso di soddisfazione. Ci dirigiamo lentamente verso l'uscita del teatro.
-Se vuoi ti do un passaggio con la mia macchina- mi dice Harry senza preavviso –oppure vuoi farti tutta quella strada da sola?- c'è qualcosa di sarcastico nella sua voce.
Indugio un attimo. I miei genitori mi hanno insegnato a non prendere passaggi dagli sconosciuti. Certo, ma tecnicamente Harry non è più uno sconosciuto. Non lo era neppure prima delle prove a teatro. Lo conoscono perfino i miei genitori.
-Allora, ragazzina?- mi sorride –Prometto che non mordo-
Il Lupo, così lo chiamano. Un nome che non rassicura, ma sono stanca e non ho voglia di tornare a casa a piedi. E poi cosa potrebbe mai succedere? È solo un passaggio. –Certo- dico.
-Andiamo- esclama vittorioso.
Scendiamo fianco a fianco lungo le scale che portano fuori dal teatro. L'aria è fresca. Noto che alcune luci della scuola sono ancora accese. Mi chiedo se Jack abbia terminato il suo progetto o si trovi ancora lì. Temo che mi possa vedere.
-Probabilmente pioverà- dice Harry, lo sguardo verso il cielo che si sta colorando di nero.
-Già, il cielo è pieno di nubi-
Harry mi precede fino a un'auto sportiva. Deve essere molto costosa.
-Ti piace?- mi chiede.
-È molto bella- rispondo.
-La mia piccola- accarezza la carrozzeria con dolcezza, quasi fosse un'amante, poi sposta il suo sguardo su di me –sei molto bella-
-Grazie- arrossisco.
-Salta su, ragazzina- mi apre la portiera.
Salgo. Sfioro con le mani i sedili. Sono morbidissimi. Mi chiedo se anche la sua pelle è così morbida... che sciocchezze!
Harry si mette al posto del conducente. –Dimmi un po', come passi la tua giornata? A parte il tempo che trascorri con quegli sfigati-
-Cosa?- sono sorpresa da quelle parole. Come si permette di parlare così?
-Sì, la ragazzina con l'apparecchio e l'occhialuto- dice –passi tutto il tempo con loro due-
-Ehi, quelli sono i miei amici- controbatto, furiosa.
Harry ride e mette in moto. –No, quelle sono delle palle al piede-
Quel discorso è irreale.
-Credimi, Mariebel, hai del potenziale, ma con quei due... ti trascinano a fondo con loro-
Ripenso a Katy che si dichiara innamoratissima di Harry. Di quell'essere. –Loro sono miei amici e sono meglio dei tuoi-
Harry non sembra infastidito. Esce dal parcheggio. –Non sto dicendo che i miei amici siano i migliori, ma bisogna frequentare persone di un certo tipo per riuscire ad avere successo-
Voglio scendere. Deglutisco. –Io non voglio avere successo-
-Il successo è tutto e non parlo dei voti- sembra pensieroso mentre lo dice.
Sbuffo. Improvvisamente comprendo il significato nascosto delle sue parole: Harry sa cosa faccio. Chissà da quanto tempo mi osserva. –Tu mi spii!- esclamo, indignata.
-Ehi, ragazzina, non esagerare- ride –non sei così importante-
Incrocio le braccia. –Fammi scendere-
-Vuoi davvero essere lasciata in mezzo a una strada?- mi chiede, sempre ridendo.
No, non voglio, ma non resisto un attimo di più a stare lì. Resto in silenzio. Il viaggio verso casa mia è interrotto solo dalla musica che proviene dalla radio. Harry tiene il tempo battendo un dito contro il volante. Mi chiedo cosa pensi. Ho il cuore in gola. Ogni tanto gli do un'indicazione su dove passare per raggiungere casa mia. Vorrei che questo viaggio finisse subito... vorrei che non finisse mai...
-Siamo arrivati- dico quando vedo comparire la casa accanto alla mia -lasciami pure qua-
-Come vuoi- parcheggia la macchina all'angolo.
-Grazie per il passaggio- dico rapida, quindi apro la portiera. Mi tremano un po' le mani. Voglio solo andarmene a casa.
-Aspetta- rapidamente scende anche lui dall'auto, come se volesse salutarmi.
Prima che me ne renda conto Harry mi stringe a sé. Le sue labbra premono contro le mie. Non mi aspettavo il bacio. Mi spinge contro l'auto. Mi aggrappo a lui, attiro il suo corpo contro il mio. Il suo bacio è bruciante, divorante. La sua lingua accarezza la mia. Mi succhia il labbro inferiore, me lo morde. Quando si allontana resto immobile, non sapendo cosa dire.
Lui sorride. –Sei una ragazzina- dice ironico, immobile di fronte a me.
Io lo guardo un attimo senza sapere cosa dire. –Sono stufa che mi dici sempre che sono una ragazzina- sbotto alla fine.
Harry ride. –Ma è la verità, baci come una ragazzina –poi la sua voce diventa più dolce –però non ho detto che non mi piace-
Arrossisco. Sono confusa. Vorrei chiedergli perché mi ha baciata, ma non faccio in tempo. Lui mi saluta con un gesto della mano e risale in macchina. Io, stordita, un po' traballante, mi dirigo verso casa. Mi sento strana, non so cosa mi stia succedendo. Non posso essere attratta da Harry. Non devo essere attratta da lui. Perché piace a Katy, perché è diverso da me e interessato solo a sé stesso. Il mio cuore però conosce la verità e io ne ho paura.
Noto un'ombra al margine del mio campo visivo. La vicina è affacciata alla finestra e mi guarda. Cos'ha visto? Non lo so ma arrossisco e abbasso la testa.
Entro in casa e mi sforzo di non pensare a Harry, ma più mi sforzo più ci penso. E il sapore delle sue labbra sulle mie non mi permette di concentrarmi su qualcos'altro.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao 😊
Cosa ne pensate di questo capitolo?
A domani ❤
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Quando la Bella s'innamorò del Lupo
Storie d'amore(COMPLETA) L'amore ferisce, l'amore pugnala, l'amore avvelena. Lo so molto bene. Ma quando la mente ha potuto qualcosa contro il volere del cuore? ❤❤❤ Titolo precedente: La bella, il lupo e la paprika Scommessa alla paprica La diciottenne Marybel...