BUONGIORNO

132 9 1
                                    

L'amore è invisibile, entra ed esce dove vuole senza che nessuno gli chieda cosa stia facendo.

Miguel de Cervantes


È il suono del cellulare a svegliarmi. Sbatto le palpebre. Non ho dormito bene, mi sono svegliata un paio di volte nella notte certa che qualcuno stesse urlando. Certamente la serata appena passata mi ha turbata. Guardo il grande orologio che mi fissa dalla parete di fronte. Sono le sette del mattino. Sbuffo. Chi può chiamarmi a quest'ora? Mi metto seduta sul letto e prendo il mio cellulare, che si trova sul comodino. Sullo schermo brilla il nome di Jack. Resto a fissarlo alcuni istanti, poi sospiro. Accetto la chiamata.

-Non è un po' presto per fare due chiacchiere?- chiedo, la voce impastata dal sonno.

-Scusa se mi preoccupo per la tua sicurezza- risponde lui. Non sembra di buon umore.

Mi sfugge un sorriso. –Jack, io sono al sicuro- e ripenso a come Harry mi ha difesa la sera precedente. Mi sdraio nuovamente.

-Per il momento- sospira.

-Jack, cosa succede?- la voce di Katy.

-Scusa, Belle, ma ho il computer con Katy connessa- si giustifica Jack, la voce imbarazzata.

-Lo immaginavo- mi sento un po' in colpa con Katy. Lei è la mia migliore amica, eppure lascio che il ragazzo di cui è innamorata mi baci. Il problema è che Harry mi confonde.

-Ciao, Belle- la voce di Katy.

-Ciao, Katy- rispondo. Temo che la voce mi tradisca. Mi metto seduta sul letto e raccolgo le gambe contro il petto.

-Se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi- interviene Jack.

-Certo, certo- taglio corto. Non ho voglia di parlare con loro.

-Mi prometti che starai attenta?- continua Jack.

-Ovviamente... attentissima, stai tranquillo, ora però devo andare, ho il cellulare quasi scarico-

-Perché non lo metti sotto carica?- interviene Katy.

Perché non ti fai i fatti tuoi? –Non so dov'è finito il caricabatteria- mento.

-Devi immediatamente cercarlo- urla Jack –non puoi assolutamente andare in giro con un cellulare scarico!-

-Non state leggermente esagerando?- domando, improvvisamente divertita –Sembra che sia prigioniera di un serial killer-

-Per quanto ne sappiamo potrebbe essere così- dice Jack.

-Non esagerare- lo riprendo.

-Non sto esagerando, mi mancano le prove ma sono certo di avere ragione e sai bene che non sbaglio mai-

Mi sfugge un sorriso. Certo, nelle faccende scolastiche Jack sbaglia raramente, ma non è così nelle faccende sociali.

-State tranquilli- li rassicuro. Scendo dal letto.

-Non posso stare tranquillo- borbotta Jack.

-Fidati di me- vado davanti allo specchio. Sono pallida, molto pallida. Mi pizzico una guancia.

-Non sei tu quella di cui non mi fido-

-Certo, certo, non ti fidi di Harry- mi avvicino alla valigia e cerco qualcosa da mettermi -Non che questa sia una novità-

-Ti voglio solo mettere in guardia-

Il vestito bianco con il pizzo andrà bene? Oppure è esagerato?

-Ci tengo a te-

Meglio quello blu con le frange.

-Mi stai ascoltando?- chiede Jack.

-Ovvio- mento.

-Non mi ascolti- borbotta.

Alla fine prendo un vestito a palloncino rosa pallido. Questo mi piace, però non sono certa che sia adatto. -Devo andare- dico -a più tardi- e riattacco. Mi ci vorrà più tempo del solito a prepararmi.

Quando la Bella s'innamorò del LupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora