TIRO CON L'ARCO

113 11 1
                                    

Se so cos'è l'amore, è grazie a te.
(Herman Hesse)
 

Non vedo Harry a pranzo, ma trovo la tavola apparecchiata e il mio piatto coperto. Quando lo scopro vedo che ci sono delle pietanze. Scommetto che le ha ordinate al ristorante. Salmone alla griglia: uno dei miei piatti preferiti. Mi chiedo come faccia a saperlo, poi scuoto la testa. Non credo che s'interessi a me. Noto in quel momento un foglietto sotto il tovagliolo. Lo prendo.

Purtroppo non possiamo mangiare insieme. Ci vediamo più tardi.

Fisso per alcuni secondi la sua calligrafia. È elegante. Sorrido, mi piace come scrivo. Quasi senza pensarci piego il foglietto e lo metto in tasca. All'altezza del cuore.

Qualcosa batte contro la finestra

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Qualcosa batte contro la finestra. Lascio cadere il mio quaderno sul letto. Intanto non riuscirò mai a risolvere questi problemi di matematica. Un altro colpo. Scendo dal letto e mi avvicino cauta alla finestra.

-Mariebel- la sua voce. Io mio cuore sobbalza.

Apro la finestra e mi affaccio. Harry muove una mano e mi sorride. La brezza del pomeriggio gli muove i capelli.

-Scendi, svelta, ho una sorpresa per te-

-Quale?- chiedo curiosa. Penso che lui non mi risponderà, invece mi mostra una freccia che tiene tra l'indice e il pollice. Aggrotto la fronte.

-Scendi, ti faccio fare un po' di tiro con l'arco-

-Tiro con l'arco?- esclamo sorpresa.

-Esatto- ridacchia.

-Non ho la mia idea di come si faccia-

-E io cosa ci sto a fare qua?- chiede ridendo –Tranquilla, sono un buon maestro-

-Va bene, scendo subito- corro fuori dalla stanza, il cuore in gola.

Harry mi sta aspettando con una faretra in mano. Mi fermo un attimo a fissarlo. È molto affascinante. Sembra uscito da un qualche film fantasy. Un elfo oscuro con arco e frecce. Mi mordo le labbra.

-Ehi, vuoi restare ferma là ancora per molto?- mi domanda, allegro.

Arrossisco e mi avvicino. –Eccomi, brontolone-

-Brontolone io?- mi sorride, quindi mi porge l'arco e una freccia.

Li osservo. Sembrano stranamente minacciosi.

-Non ti mangiano- mi provoca lui.

Li afferro e li stringo tanto da armi male al palmo ferito. –Ti faccio vedere io- dico determinata.

Harry mi prende per il braccio e mi guida fin davanti a un tronco. Sono circa a dieci metri di distanza. Deglutisco. Il cuore mi batte forte e ho le mani sudate. Sono certa di farcela. Devo farcela. Lascio che Harry mi aiuti ad aprire l'arco. È più dura di quanto pensassi. Stringo i denti.

-Meno semplice di quanto sembri, eh?- mi sussurra Harry, Le sue labbra sfiorano il mio orecchio, quasi casualmente. Un leggero brivido mi percorre.

-Nei film sembra così facile- borbotto. Ho la gola seca.

Harry mi aiuta a infilare la freccia. Le nostri mani si sfiorano. Il suo tocco è bollente. –Guarda dritto di fronte a te, cerca di dare l'angolatura giusta all'arco-

Ubbidisco. Le braccia mi tremano leggermente per lo sforzo.

-Ottimo, quando sei pronta scocca la freccia-

Inspiro a fondo e scocco la freccia, che con un sibilo si va a conficcare sul bordo del tronco.

-Non male per una principiante- commenta Harry.

-Io direi ottimo- abbasso l'arco e mi sfugge un sorriso.

-Vuol dire che sono un bravo maestro-

Mi sfugge una risata. –E io una brava allieva-

-Siamo una vera squadra- mi fa girare, prendendomi per la vita, quindi mi mostra la sua mano aperta –dammi il cinque-

-Ma è una cosa da bambini!- esclamo.

-Oh su, tu un po' ragazzina la sei-

Gli do il cinque senza aggiungere altro. Siamo una squadra. Mi piace questa cosa. Restiamo a fissarci alcuni istanti e io spero che mi baci. Perché non dovrebbe baciarmi di nuovo?

-E ora ricominciamo ad allenarci- dice invece -su, tendi l'arco e ricomincia-

Non posso fare altro che continuare questo gioco.

Quando la Bella s'innamorò del LupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora