PROLOGO

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Ti odio e ti amo. Ti chiederai forse perché io lo faccia. Non so, ma sento che accade, e mi tormento – Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
(Catullo)

Il sogno comincia sempre nello stesso modo. Sto correndo in un bosco di notte, cosa strana visto che io odio correre e non ho neppure una grande passione per le passeggiate notturne nei boschi. Indosso un lungo abito rosso di seta, corto davanti e con un lungo strascico. So che qualcuno mi sta inseguendo. Sento i suoi passi dietro di me. Ho paura, voglio scappare, ma allo stesso tempo voglio essere raggiunta. È la strana sensazione di volere e non volere qualcosa. So che non posso essere più veloce di lui. Mi raggiungerà sempre.

-Non puoi scappare- mi urla, ridendo. La sua voce sembra accarezzare la mia pelle come un brivido.

Cado, mi si straccia l'abito, ma io non mi fermo. Mi rialzo, corro di nuovo. Mi trovo in uno spazio buio, senza alberi e senza via d'uscite, una strada. La luna è sempre piena e splendente. A volte viene coperta dalle sagome di neri pipistrelli. Lui è dietro di me.

-Sei mia, nulla potrà salvarti dal mio amore- la sua voce rimbomba nella notte silenziosa.

All'improvviso mi prende per la vita e mi fa girare. I nostri occhi s'incontrano. Il suo sguardo è verde, un verde così intenso che sembra di guardare le chiome degli alberi in un bosco. Un istante che pare durare un'eternità. Osservo i suoi lineamenti delicati, le sue labbra carnose. Mi spinge in là. Tremo sotto il suo tocco. So che non posso fuggire. Non lo vorrei neppure se potessi. Mi afferra per la vita e mi solleva. La pelle mi brucia dove lui mi tocca.

Si piega su di me. Inspiro il suo profumo. Profuma come l'aria prima di una tempesta. Lui è tempesta. Tremo, ma non è per la paura o per il freddo. No, si tratta di un sentimento molto meno comprensibile. Io conosco il ragazzo che ho davanti e so di non provare nessuna forma d'amore per lui. Il suo nome è come inciso nella mia mente, sulla mia pelle. Harry. Un tempo, quando eravamo solo bambini, lui era il mio incubo. Ogni occasione era buona per denigrarmi e prendermi in giro. Ora sono solo una creatura che lui non considera, quasi un pallido fantasma che percorre i corridoi del suo stesso liceo. Nel mio sogno però lui mi vuole.

Mi bacia. Le sue labbra sono premute violentemente contro le mie, tanto da farle schiudere. La sua lingua esplora sensualmente la mia bocca. Lenta e delicata, eppure sembra quasi tagliare. Un bacio che ferisce e incanta.

Mi lascia e mi porge una rosa che pare comparsa dal nulla. La prendo senza quasi pensarci. È rossa e i suoi petali cadono a terra. Sembrano quasi intinsi di sangue. Un acuto dolore mi percorre la mano. Ci metto un attimo a comprendere che una spina mi ha ferito il dito.

-Non c'è amore senza spine- mi sussurra sensualmente -l'amore è come le rose, ha le sue spine- e mi sfiora il petto, al livello del cuore.

E poi arriva lei. Uno spettro dai lunghi capelli neri. Non la vedo mai in faccia, è come se avesse un velo sul viso. Indossa sempre un lungo abito, anche se è diverso ogni volta. Cammina accanto a noi. So che ci sta guardando. Ha una collana con una rosa rossa che le brilla sopra la scollatura. A un certo punto tutto diventa scuro. Lui scompare e rimaniamo solo io e la donna. Non riesco a capire quanti anni abbia. Sembra quasi senza età. La sua pelle è diafana. Riesco a scorgere i suoi occhi per un solo attimo. Sono azzurri, di un azzurro così intenso da sembrare quasi di ghiaccio. So che è bellissima e che la conosco, anche se non so dire chi sia.

-Devi stare lontana da lui- mi ammonisce e mi indica il petto.

Solo in quel momento mi rendo conto che sono ferita. Abbasso lo sguardo e vedo una macchia di sangue all'altezza del cuore che quasi si mimetizza con il rosso del mio abito. La sfioro. Il cuore pulsa sotto di essa. Me lo potrei togliere dal petto senza difficoltà. Ed è a questo punto che normalmente mi sveglio. Tremante, con il cuore in gola e la bocca secca. Vorrei urlare ma non ho voce.

Non comprendo mai se questo sia un sogno o un incubo.

L'amore ferisce, l'amore pugnala, l'amore avvelena. Lo so molto bene. Ma quando la mente ha potuto qualcosa contro il volere del cuore?

Qualcuno dice che l'odio e l'amore sono due lati della stessa medaglia. Io penso che in realtà siano la stessa cosa che viene espressa in maniera differente. Un sentimento così forte che non è possibile contenere. Una forza che spinge a fare ciò di cui non saremmo capaci.

Devo ammetterlo almeno a me stessa. Io amo Harry e lo odio anche. Forse è proprio perché lo amo così tanto che non posso fare a meno di odiarlo. La verità è che non comprendo proprio come mai mi senta così legata a lui e questo mi spinge a odiarlo.

L'unica cosa che so è che devo stare lontana da lui il più possibile, perché se mi avvicinassi so che succederebbe qualcosa di orribile.



NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti e grazie per aver letto questo prologo.

Cosa ne pensate?

Ho intenzione di pubblicare a breve il prossimo capitolo (magari già mercoledì). Cercherò di aggiornare due volte la settimana (pensavo la domenica e il mercoledì).

A presto ❤

Quando la Bella s'innamorò del LupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora