GELOSIE

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Ti amo terribilmente. Se sbocciasse un fiore ogni volta che ti penso, ogni deserto ne sarebbe pieno.
(Khalil Gibran) 

La mattina successiva la scuola è in fermento. C'è gente ovunque, nei corridoi, sulle scale, sui balconi. Tutti parlano della partita appena giocata e di quella che tra qualche giorno dovrà essere giocata. M'incammino lungo il corridoio. Non vedo l'ora di rifugiarmi in aula. Qualcuno mi guarda e poi si rivolge agli amici.  Avvampo, sono in imbarazzo. Ho sognato tutta la notte. All'improvviso mi sembra di rivivere il sogno. Harry, vestito come un cavaliere medioevale, m'insegue all'interno di un vecchio castello. Io indosso un lungo abito bianco, frusciante, una corona di rose sul capo. Le mie scarpette battono contro il pavimento di pietra. Una pallida e triste regina di un regno desolato. I miei sudditi sono solo spettri che indossano una divisa rossa e bianca, come quella della scuola. Sono la regina delle attese che non giungeranno mai alla fine, degli amori mancati, dei treni persi, dell'assenza. Alla fine lui mi raggiunge, come sempre. Mi dichiara sua prigioniera. Mi bacia, il tuo tocco su di me è così bruciante che...

Qualcuno mi prende per il braccio, strappandomi dalla mia fantasia. Sobbalzo.

-Jack!- esclamo voltandomi, ma davanti a me non c'è Jack. Incontro lo sguardo intenso di Harry. Mi si secca la gola.

-Chi è Jack?- mi chiede divertito. Il sorriso gli piega le labbra. È un sorriso impertinente, ma è perfetto su di lui.

-Un mio amico- dico rapida. Sono rossa, so di essere rossa. La pelle mi brucia. La sua mano è sempre appoggiata al mio braccio.

-Oh... io sono sicuramente un incontro migliore- dice, arrogante.

Sicuro, è proprio un pallone gonfiato. –Non saprei, lui è mio amico, tu sei solo un conoscente per cui non saprei- sostengo, caustica.

Harry ride. –Piccola ingrata, dopo che ti ho eletta come reginetta della partita mi chiami conoscente?- il tono della voce è allegro.

Mi sento avvampare. Deglutisco. –Beh, non te l'ho chiesto io- ma perché non toglie la mano? Ho consapevolezza del suo tocco come se non ci fosse nulla d'altro al mondo.

-Lo so che non me lo hai chiesto- dice, criptico.

-Allora perché hai scelto me?- gli chiedo.

-Perché eri l'unica che non voleva essere scelta- mi sorride –che gioia si prova a scegliere una reginetta che vuole essere incoronata? Non è meglio sceglierne una che non se lo aspetterebbe mai? Che neppure lo vuole?-

-Non ha senso- sussurro.

-Ne ha molto invece- si avvicina leggermente. Posso sentire il suo profumo. –E poi non ci credo che proprio non volessi essere incoronata-

-Non lo volevo per niente- ma so che ha ragione. Una parte di me è stata felice di essere preferita a tutte le altre.

-Non mentirmi, tutte le donne vogliono essere regine, almeno una volta nella vita- insiste. I suoi lineamenti sono delicati, incantevoli. Sembra un vero principe. Allontano l'immagine del sogno.

-Forse non è valido per tutte- mormoro.

-Invece sì... comunque volevo confermarti che oggi pomeriggio sono libero per esercitarmi per lo spettacolo-

Annuisco. –Perfetto, ci vediamo direttamente al teatro?-

-Esatto- mi sorride ancora e la sua mano indugia ancora sul mio braccio. Un istante che pare un secolo. È come se ci fossimo solo noi due al mondo. Spero di non tremare, spero di non svenire, perché la testa mi gira un po'. È folle. È irrazionale. Il respiro è irregolare... non andrò in iperventilazione? Poi la sua mano lascia il mio braccio. Sento subito la sua assenza.

-A dopo, Mariebel- e se ne va. Il mio nome, uscito dalle sue labbra, sembra restare sospeso in aria per qualche secondo.

 Il mio nome, uscito dalle sue labbra, sembra restare sospeso in aria per qualche secondo

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La giornata scorre lentamente. Ho un groppo in gola che proprio non riesce a passarmi. Non voglio trascorrere il pomeriggio da sola con Harry, non voglio esercitarmi con lui. Spero che cambi idea. Jack si accorge subito del mio disagio. Lui si accorge sempre di tutto.

-Nervosa per quello che è successo ieri?- mi chiede a mensa.

-Hai saputo?- interviene Katy.

-Su Facebook non si parla d'altro-

-E da quando tu guardi Facebook?- chiede lei, ironica.

-Mi tengo informato- sembra agitato –comunque non mi piace ciò che è successo-

-E da quando ti piace qualcosa?- chiede Katy.

-Non mi piace- ripete Jack, lo sguardo sempre fisso su di me –all'improvviso Harry è così interessato a te, non ha senso-

L'ho pensato anch'io. Non posso controbattere perché sento una presenza dietro di me. Una mano sulla spalla. Vedo nello sguardo di Jack il disappunto e la rabbia.

-Ricordati del teatro- mi sussurra Harry all'orecchio. Dolce e sensuale.

Deglutisco. Ho la gola secca. –Me lo ricordo- lo rassicuro.

-Ottimo, allora a più tardi- lascia un attimo di troppo la sua mano sulla mia spalla. Per un attimo penso che non voglia rompere il contatto, poi si allontana.

-Strano- dice solo Jack.

Katy è silenziosa e cupa. Conosco bene i suoi momenti di chiusura. Io sono in imbarazzato.

-Forse stiamo vedendo le cose peggio di come siano in realtà- mormoro.

-Secondo me le vediamo fin troppo bene- brontola Jack –non puoi rinunciare al ruolo?-

No, non voglio rinunciare. Prima di tutto perché è un ruolo che mi piace e poi non mi dispiace il fatto che Harry sia il protagonista maschile. –Non posso più tirarmi indietro-

-Potrei sostituirti io- tenta Katy.

-Non ti piace recitare- le ricordo.

-Questa volta potrei fare un'eccezione-

Mi stringo nelle spalle e mi concentro sull'insalata. Non ho neppure voglia di mangiare. Rigiro un pomodorino con la forchetta.

-Non capisco cosa ci trovate in quello- borbotta Jack. Sembra quasi offeso.

Lascio che sia Katy a rispondere. La verità è che io non saprei cosa dirgli. Fingendo noncuranza prendo lo specchietto dallo zaino. Fingo di guardarmi, ma in realtà sto guardando qualcosa dietro di me. Harry è seduto al tavolo con i giocatori di football e le cheerleader. Megan è al suo fianco. Biondissima, leggermente abbronzata, perfetta. Gli accarezza il braccio e gli dice qualcosa. Harry però sta guardando da un'altra parte. Vedo perfettamente il suo sguardo verde riflesso nel mio specchio. E sento il suo sguardo bruciare su di me come fuoco. Sta fissando me e questo m'intimidisce e allo stesso tempo mi rende euforica. So che questa storia finirà male.


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Ho voluto pubblicare prima questo capitolo, visto che era già pronto.

Cosa ne pensate?

A domani, se riesco a finire la correzione del capitolo successivo ❤

Quando la Bella s'innamorò del LupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora