BACI IN AUTO

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L'amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano.
(Rainer Maria Rilke) 

Un rumore rimbomba nella casa silenziosa. Ci fermiamo, ansimanti. Harry resta immobile e posso vedere qualcosa passare nel suo sguardo. Si tira su, sedendosi sul divano. Lo imito e mi rendo conto di avere la camicetta completamente sbottonata. Me la chiudo. Ho la pelle bollente... e sulle mie labbra sento ancora il sapore delle sue.

-Cos'è stato?- chiedo in un soffio.

-Niente, credo però che sia ora di andare- c'è qualcosa di strano nella sua voce. Mi chiedo cosa mi stia nascondendo e ripenso a quello che mi ha raccontato Jack. Per un attimo mi chiedo se vedrò la diafana figura della ragazza dai capelli scuri che entra nella stanza. Cerco di scacciare questo pensiero. Harry si alza. –Ti riaccompagno a casa- mormora ed esce dal salone.

Mi ritrovo da sola, in quella grande sala buia. Mi mordo le labbra e sento il gusto dei suoi baci. Mi sta nascondendo qualcosa, ne sono certa. Mi alzo e vado nel corridoio. All'improvviso non voglio più restare qui, voglio solo andarmene il più lontano possibile.

Sento dei passi dietro di me. Mi giro, il cuore in gola. Harry mi sta sorridendo. Indossa un giubbotto di pelle nero. È perfetto, è sexy, è mio. No, non è mio, Harry non è di nessuna. Ho paura che mi spezzi il cuore a questo pensiero.

-Sembri una che ha appena visto un fantasma- dice ironico.

Sorrido. –In una casa così grande, beh, non mi sorprenderebbe-

-In effetti la leggenda dice che un fantasma si aggira in questi corridoi- esclama, la voce scherzosa.

Sto al gioco. –E chi sarebbe questo fantasma?-

-Dicono che sia una fanciulla, una mia antenata che morì cadendo da una delle finestre del piano superiore- spiega –la sua storia è molto triste: si sarebbe uccisa quando ha scoperto che il suo promesso sposo avrebbe sposato la sorella-

-Ma è orrendo!-

-Si dice che lei continui ad aggirarsi per la casa e che le sue urla si sentano nella notte... a volte la puoi vedere intenta a ripetere il suo ultimo gesto: lanciarsi dalla finestra-

-Inquietante... e tu riesci a dormire in questo posto?- chiedo.

-Onestamente dormirei meglio se tu mi facessi compagnia- dice, serio.

Scoppio a ridere. –Sei proprio terribile!-

-Ma a te non dispiace, vero?- chiede e si avvicina Sento il calore del suo corpo. Mi mordo le labbra. Desidero un suo bacio, desidero un suo tocco. Un brivido mi percorre. Ho il cuore in gola. Lui mi accarezza la guancia con un dito. Disegna delicatamente il contorno del mio viso e poi si concentra sulle mie labbra. Butto leggermente indietro la testa. È un gesto istintivo, come se stessi chiedendo un bacio. Socchiudo gli occhi. Il mio corpo trema, pulsa, lo desidera. Lui mi stringe a sé. Un attimo e gli butto le braccia al collo. Ci baciamo. Un lunghissimo e folle bacio. Sto sbagliando lo so, ma in questo momento reagisco solo d'istinto. Affondo le mani nei suoi capelli, mordo le sue labbra, spingo il mio corpo contro il mio. Non so come, ma alla fine ci stacchiamo. Ansimo leggermente. Il mio sogno... il mio incubo.

-Su, riaccompagnami a casa- mormoro, roca.

-Lo vuoi davvero?- chiede e piega le labbra in un sorriso che ha mille significati. È divertito, eccitante, pericoloso.

-Devo- mi obbligo a dire –mi aspettano-

-Va bene, va bene- mi prende per mano e mi conduce fuori.

Il temporale ha lasciato un cielo scuro e una strana elettricità nell'aria. Harry mi riaccompagna con un'altra auto.

-Era di mio padre- mi spiega.

È una macchina d'epoca, squadrata e nera. –Graziosa- dico.

Lui sorride. –Fantastica vorrai dire- mi apre la portiera.

Mi accomodo. Sono confusa, ma è una confusione che non mi dispiace. Vorrei che mi baciasse ancora, che mi toccasse nuovamente. Mi mordo le labbra.

Harry esce in retromarcia dal cortile della villa e percorre una strada secondaria. Non passa per la città. Non parla molto, mi racconta semplicemente che si sta preparando per la prossima partita.

-Devono essere faticosi gli allenamenti- mormoro, non sapendo cosa rispondere alle sue osservazioni. Perché non m'interesso di football? Dovrò assolutamente recuperare!

-Molto, ma probabilmente mi faranno guadagnare la borsa di studio- mormora.

-Sai già dove andrai al college?- chiedo.

-Pensavo Harvard, ma non lo so- si stringe nelle spalle.

Harvard. È lontana. –Tornerai spesso qua?- chiedo. Sono all'improvviso triste e non so perché. Non capisco perché dovrei essere triste. Harry non è il mio ragazzo. Non potrà mai esserlo. Eppure una parte di me vorrebbe che lo fosse. Vorrei mangiare popcorn con lui guardando un film. Una sciocchezza, certo. Cose che fanno i ragazzi normali. Harry però non è normale. Neppure io sono completamente normale.

Prima che me ne renda conto siamo arrivati davanti a casa mia. Lui ferma l'auto poco lontano.

-Va bene qua?- mi chiede –Oppure posso lasciarti davanti a casa?-

Scuoto la testa. Mia madre inizierebbe a fare troppe domande.

-Perfetto- sembra in imbarazzo. No, Harry non può essere in imbarazzo. Si allunga per baciarmi, ma io mi ritraggo leggermente.

-Scusa... io... - sono confusa. Vorrei dirlo, ma non ci riesco. Ho la gola secca.

-Non credi nella mia buonafede, vero?-

Mi stringo nelle spalle.

-Un bacio però me lo puoi concedere?-

Non riesco a rifiutarlo. Lo desidero troppo. –Visto che me lo chiedi così- dico, come se fosse una concessione.

E lui mi bacia. Restiamo lì, chiusi in macchina, sotto la luce dei lampioni che si riflette sull'asflato bagnato. Ci baciamo fino a quando le mie labbra non bruciano, fino a quando non sento il profumo della sua pelle sulla mia, fino a quando non siamo quasi fusi l'una nell'altro. Il problema è che non sono ancora sazia. Ogni sua carezza, ogni suo bacio non fa che aumentare la mia sete... è quasi una tortura. Harry è così, una delizia e una tortura allo stesso tempo, ma non posso proprio farci nulla. Non mi resta altro da fare che lasciarmi andare allo scorrere degli eventi.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Cosa ne pensate di questo capitolo?

A mercoledì ❤

Quando la Bella s'innamorò del LupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora