N.B: il testo che segue mi ha fatta letteralmente impazzire, non tanto per il contenuto (che comunque non è nulla di originale) quanto per lo stile, che definire frammentato è un eufemismo. Mi scuso quindi in anticipo se arrivati alla fine avrete gli occhi incrociati fra loro e la più che giustificata voglia di venire a picchiarmi (o di chiamare la neuro).
Avrebbe potuto morire per un amico come quello,
avrebbe permesso a un amico come quello di morire per lui;
avrebbero compiuto qualsiasi sacrificio l'uno per l'altro,
il mondo non avrebbe contato niente per loro,
né la morte né la lontananza né la collera avrebbero potuto dividerli,
perché "Questo è il mio amico".
(E. M. Forster - Maurice)~ Cocci ~
"I won't let you drown, when the water's pulling you in,
I'll keep fighting, I'll keep fighting.
The rain's going to follow you wherever you go,
the clouds go black and the thunder rolls
and I see lightning,
I see lightning."Inspira.
Una scintilla che accende il buio. Un sottile ricamo di fumo che si sfilaccia nell'aria umida.
Espira.
Una porta che sbatte. Rumore di stoviglie buttate a terra, di cocci in frantumi e vetri schiacciati sotto le scarpe - singhiozzi?
Un altro tiro ed entro.
Silenzio.
Ancora una sigaretta, una soltanto.
La finestra al primo piano si apre, si spalanca di colpo con un tonfo sordo. Una luce tremula emerge dalla foschia e ne pennella d'argento la massa densa, mobile, che aleggia sul prato in voluttuose spirali, si attorciglia sbuffando, serpeggia fra gli alberi e pigramente ti raggiunge, ti avviluppa, ti nasconde - ti disillude, come il più banale degli incantesimi. Braccia rigide si poggiano sul davanzale, una testa arruffata si sporge al di fuori. Un grido muto, angosciato, riecheggia nelle tenebre - monta e deflagra, s'innalza fino a lambire il cielo (l'onda d'urto ti investe in pieno, trafigge il cuore e lo spezza).
(Ti spezza).
Vieni, vieni.
Sono qui. Arrivo.
Ti smaterializzi e in un attimo compari al suo fianco, nel vano della finestra. Corpo a corpo, il tuo volto a un soffio dal suo. Pieghi le gambe, in perfetto equilibrio, e ti aggrappi agli infissi di legno, ai battenti scheggiati; ti dondoli avanti e indietro - non hai fretta, non molta, non troppa -, tendi il busto e infine irrompi nella stanza con un balzo felino, disinvolto, sprezzante.
«Questa casa dispone di porte, come qualsiasi altra, hai mai pensato di utilizzarle?»
«E rischiare di imbattermi in quell'idiota di tuo fratello? No, grazie».
Per il suo bene, non certo per il mio.
Un sibilo acuto, uno scatto rabbioso e violento - la sua bella faccia che si crepa, s'incrina, si disfa in un ghigno storto e grottesco, terribile. Allunga una mano, afferra la sigaretta direttamente dalle tue labbra - inspira, espira.
È come un bacio.
Una boccata larga, avida (due, tre, quattro). I polmoni si espandono e si contraggono - materia viva che freme, che smania e collassa. Che brucia. (Cinque, sei, sette.)
È più di un bacio.
Occhi feroci, lividi - Merlino, ci faresti l'amore per giorni, anni, secoli eterni con quegli occhi! -, occhi che ti schiantato al muro, che ti artigliano e ti scorticano, ti divorano, ti ingoiano - fa freddo, maledizione, fa un freddo bastardo - perché?
STAI LEGGENDO
GRINDELDORE ~ As my memory rests, but never forgets what I lost
FanfictionWe were closer than brothers #8 {AlbusxGellert; RACCOLTA di One-shot\Drabble\Flashfic} [Soulmates!AU] ‼️ATTENZIONE‼️se avete già letto "Eternity", "Vide cor tuum" e "Mio blu" passate direttamente ai cap. 8\9\10 (Vorrei cantare il canto delle tue ma...