Proprio come allora, Wei WuXian lo chiamò con un sorriso
sulle labbra e Lan WangJi si voltò a guardarlo.
E da quel momento in poi, non poté più distogliere lo sguardo.
(Mo Xiang Tong Xiu - Il Gran Maestro della Coltivazione Demoniaca)~ Pazzo di luce ~
"Guardala guardala scioglie i capelli
sono più lunghi dei nostri mantelli.
Guarda la pelle, tenera, lieve,
risplende al sole come la neve.
Guarda le mani, guardale il viso,
sembra venuta dal Paradiso.
Guarda le forme, la proporzione,
sembra venuta per tentazione."Din-don, la pendola batte 11 rintocchi.
Ti rivolti nel letto e imprechi tra i denti, furibondo.
È una notte cupa, quasi lugubre e - per entrambi i dannatissimi corvi di Odino - non c'è verso che tu riesca ad addormentarti.
Provi a resistere, teso e inquieto oltre il limite, ma alla fine sei costretto ad arrenderti; quando ti decidi ad abbandonare il torpore soffocante delle coperte, la mezzanotte, ormai, è trascorsa da un pezzo.
Ti affretti ad aprire la finestra - cercando (invano) d'ignorare il formicolio oltraggioso che ti pungola con insistenza la nuca -, agiti appena la bacchetta e in un attimo sei altrove - sei da lui, con lui -, irrompi in casa sua senza alcuna esitazione, certo di trovarlo ancora dove lo hai lasciato, in salotto, intento a leggere davanti al camino. L'estate, malgrado sia luglio inoltrato, procede incespicando tra sbalzi d'umore repentini e violenti - questa sera fa freddo, troppo freddo: l'aria umida della campagna s'insinua sotto i vestiti e intorpidisce gli arti, divora la carne e i nervi, trafigge le ossa - ghiaccia il cuore, che nel petto si fa denso e greve come piombo.
Da qualche minuto ha cominciato a piovere - scrosci d'acqua fitta e incessante, a infrangere il silenzio desolato che pare avvolgere il mondo intero.[1]
«Qualcosa non va, bredhu?»
«Non avevo sonno e mi annoiavo, terribilmente - sai che detesto annoiarmi».
E poi volevo vederti, e stare con te, e ascoltarti, parlarti. Ci sono così tante cose che voglio - che devo, che ho bisogno di dirti.
«Sì, lo so».
Albus annuisce e un sogghigno lieve, a malapena accennato, dardeggia come un lampo sul suo volto pallido.
Non ti accorgi nemmeno che si è alzato dal divano, perso come sei nel groviglio affannoso dei tuoi pensieri - occhi penetranti, limpidi come laghi di montagna, ti fissano ora discreti ora attenti, ricolmi di desideri inconfessati, mentre con voce bassa e vibrante ti invita a sedergli di nuovo accanto e a rimanere in sua compagnia. Anche per lui, ti rassicura, il sonno tarda ad arrivare - o forse no. Forse sei tu (soltanto tu) a tenerlo sveglio in questa notte oscura e irreale.
Resti immobile e lo guardi a tua volta, per lunghi istanti. Indossa una semplice camicia bianca, che gli scivola morbida intorno al corpo snello, e un mantello leggero drappeggiato con noncuranza sopra le spalle ampie e ben definite. I bottoni slacciati all'altezza della gola permettono d'intravedere parte del collo e delle clavicole - linee candide e sinuose, a emulare le eteree fattezze di un'antica statua di marmo. La sua pelle, bianca come giada[2], emana nella penombra un chiarore fievole, sfuggente. Pensi che sia perfetta - assolutamente perfetta -, una tela immacolata, intoccata, su cui spicca la curva piena e dolcissima della bocca - quella sua bocca maledetta, liscia e rossa e irresistibile come un frutto proibito, come la mela che sporcò l'innocenza del Paradiso e lo precluse - dicono -, che mostrò a Eva la furia e lo splendore e la gloria indicibile della tentazione, dell'infamia, della rovina - la conoscenza, il peccato più grande.
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GRINDELDORE ~ As my memory rests, but never forgets what I lost
FanfictionWe were closer than brothers #8 {AlbusxGellert; RACCOLTA di One-shot\Drabble\Flashfic} [Soulmates!AU] ‼️ATTENZIONE‼️se avete già letto "Eternity", "Vide cor tuum" e "Mio blu" passate direttamente ai cap. 8\9\10 (Vorrei cantare il canto delle tue ma...