A un ricevimento di questa sorta

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In ogni Tempo, in tutti gli Universi (parte 2)

A te, che hai ballato fino all'ultimo respiro.



Prompt #2: Pride and Prejudice!AU;
grazie a Shilyss <3
Nota esplicativa in fondo}


Non posso fissare né l'ora né il posto, o lo sguardo
o le parole che furono il principio del mio amore...
Ero già innamorato prima di accorgermene.
(Jane Austen – Orgoglio e Pregiudizio)


~ A un ricevimento di questa sorta ~


"Dance me very tenderly
and dance me very long.
We're both of us beneath our love,
we're both of us above.
Dance me to the end of love
dance me to the end of love."


Hartfordshire, ottobre 1813

Che incomprensibile perdita di tempo.

Ancora non ti capaciti di come zia Bathilda sia riuscita a trascinarti in una simile, inutile, sconclusionata incursione nella vita sociale di Godric's Hollow.

La sala delle feste – situata al piano superiore dell'unica locanda che la minuscola cittadina possa vantare – è gremita al limite del consentito e la musica, per quanto briosa, viene eseguita con una tale mancanza di gusto da procurarti nient'altro che un terribile mal di testa.

Non conosci nessuno dei presenti, eccezion fatta per i Dumbledore (né, del resto, avverti il pressante desiderio di colmare questa tua imperdonabile lacuna), e, dovunque ti volti, ti sembra di cogliere sguardi occupati esclusivamente a studiarti, soppesarti e valutarti fino all'ultima ghinea.

Ti sistemi al riparo di una parete, quasi ti nascondi nell'ombra, cercando di tenerti il più lontano possibile dal tavolo dei rinfreschi e dai piccoli assembramenti di anziane matrone e signorotti rubizzi. Sul viso ostenti una maschera di freddo disprezzo, accompagnata da una posa di algida indifferenza in grado di scoraggiare chiunque dall'attaccare discorso.

Chiunque, certo.

Chiunque tranne lui, se soltanto si degnasse di avvicinarsi!

Per un attimo ti lasci cullare dall'idea di seguire l'istinto – piombare come una furia sulla pista da ballo, rompere qualsiasi etichetta, rivendicare il suo possesso e portarlo via da lì. Con la forza, se necessario. Provocare uno scandalo inimmaginabile e offrire una buona volta a quell'orda di rozzi campagnoli qualcosa di veramente succulento su cui spettegolare.

Albus balla come se avesse le ali ai piedi, sfoggiando la grazia e l'eleganza di un gabbiano che volteggia libero sopra la corrente turbinosa dell'oceano. Non c'è ragazza all'interno della sala che non spasimi per ricevere un suo invito.

Adesso basta.

Stai per andartene quando la musica, d'improvviso, si ferma: i ballerini si esibiscono nella giravolta che conclude la danza e tu ti ti allacci (finalmente, finalmente!), ti incateni ai suoi splendidi occhi. Un guizzo divertito ne attraversa le iridi azzurre, rese più scintillanti che mai dalla foga del ballo e dalla luce vivida dei candelabri.

«Suvvia, Grindelwald, non hai proprio la minima intenzione di danzare stasera?»

Ti trattieni a stento dal prenderlo a male parole.

«Assolutamente no, lo sai che detesto ballare. A un ricevimento di questa sorta, poi» puntualizzi, sollevando il mento con fare sprezzante «mi sarebbe insopportabile. Tua sorella è troppo giovane, e tra le altre donne presenti non ce n'è una la cui compagnia per me non sarebbe un tremendo castigo».

GRINDELDORE ~  As my memory rests, but never forgets what I lostDove le storie prendono vita. Scoprilo ora